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Rebecca Manganaro

Luciano D'Adamo: tra il passato perduto e il presente ritrovato, il risveglio di un tifoso romanista

Un incidente cancella 39 anni di memoria, ma la passione per la Roma e l'amore della sua famiglia lo aiutano a ricostruire la sua vita e i suoi ricordi

Luciano D'Adamo, cancellati 39 anni di memoria (As Roma)
Luciano D'Adamo, cancellati 39 anni di memoria (As Roma)

La sua storia sembra uscita dalla sceneggiatura di un film, eppure è incredibilmente vera. Luciano D'Adamo, 63 anni, racconta la sua incredibile vicenda con un'intensità che emoziona. Davanti alla telecamera, con una calma disarmante, inizia il suo racconto: «Sono Luciano D'Adamo, il 6 febbraio 2019 ho avuto un incidente e all'ospedale mi sono risvegliato il 20 marzo del 1980». È il racconto di un uomo che ha perso 39 anni di ricordi, vittima di un trauma cranico subito in un incidente a via delle Fornaci, a Roma. La sua vicenda è un viaggio tra passato e presente, tra una vita da ricostruire e una memoria che gli sfugge.


Una vita che ricomincia dal passato

Quando si è svegliato, Luciano si è ritrovato proiettato nella vita di un 24enne: un giovane che lavorava all’aeroporto di Fiumicino, ancora fidanzato e ignaro delle gioie e delle difficoltà che il futuro avrebbe riservato. «Ho solo dei flash di alcune cose della vita di questi 39 anni - racconta - ma con l'aiuto di mia moglie, che a quei tempi era la mia ragazza, ho potuto metterli negli anni di questi ricordi».


Grazie alla terapia all’istituto Santa Lucia di Roma, ha iniziato un processo di «ricostruzione del passato». Foto di famiglia, filmati, e racconti dei suoi cari lo hanno aiutato a capire chi è diventato: marito, padre e nonno. Tuttavia, come spiega con malinconia, le emozioni vissute in quei momenti fondamentali non possono essere recuperate: «Le emozioni che hai provato, quelle che hai dentro, non le avrai mai. Come l'avere un figlio, crescerlo, il matrimonio. Non le ho queste cose. Ma con l'aiuto di mia moglie, dei miei due figli e dei nipoti si va avanti».


Un tuffo nel mondo romanista

Ruggero Rizzitelli guida il viaggio tra i ricordi della Roma (As Roma)
Ruggero Rizzitelli guida il viaggio tra i ricordi della Roma (As Roma)

A guidarlo in un viaggio simbolico tra i ricordi della Roma è Ruggero Rizzitelli, ex attaccante giallorosso. A Trigoria, nel cuore della romanità calcistica, Luciano scopre quanto la sua squadra del cuore sia cambiata. Davanti alla foto di Agostino Di Bartolomei, il suo primo capitano, l'emozione è palpabile. «Quello è Di Bartolomei?» chiede con stupore. Rizzitelli lo conduce poi in una sala trofei che racconta la storia dei successi romanisti: dallo scudetto del 1982-83 alla finale di Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool, fino al trionfo del 2000-2001.


Il confronto con la modernità

L'incontro con il presente per D'Adamo è stato disorientante. «Il presente all'inizio per me è stato come un viaggio intergalattico. Da una situazione del 1980 a una nel 2019. La tecnologia è cambiata tutta. Chi se lo sarebbe mai aspettato di trovarsi un telefono in mano, che poi è una scatola con un vetro sopra? Il primo giorno che l'ho visto ho detto: "ma che è?”».


Il calcio come ponte tra passato e futuro

Tra i momenti più significativi c'è quello legato alla Conference League, il trofeo conquistato dalla Roma nel 2022 con José Mourinho. Luciano, sebbene ancora segnato dalla sua perdita, ha vissuto questo trionfo con entusiasmo. «Io l'ho vista in tv. Quando si vince così di rado, è un'emozione forte».

Il viaggio a Trigoria è un simbolo potente: un ritorno alle origini che, pur con un bagaglio di ricordi mancanti, lo aiuta a riappropriarsi di una parte fondamentale della sua identità.

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