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Legge di Bilancio, a rischio fondi per il verde e le famiglie in difficoltà. Da Ostia un documento di «netto dissenso»

La legge di Bilancio 2025 ha iniziato il suo iter di approvazione alla Camera dei deputati e i comuni sono già preoccupati per la riduzione delle risorse e per il conseguente taglio dei servizi in ambito sociale, del verde e dei lavori pubblici. Intanto al Consiglio del X municipio spunta la mozione che apre il dibattito a Roma

Tagli ai comuni legge di bilancio

Parte da Ostia la prima mobilitazione a Roma contro la legge di Bilancio che ha iniziato il suo iter di approvazione alla Camera dei deputati nei giorni scorsi. All'ordine del giorno del Consiglio del X municipio del 7 novembre compare, infatti, la mozione «Contrasto ai tagli previsti per gli enti locali» la cui discussione potrebbe, però, slittare di una settimana.


«Taglio dei servizi pubblici»

Il documento, citando alcune novità della prima stesura della legge di Bilancio, esprime preoccupazioni per la riduzione delle risorse destinate ai comuni e per il conseguente taglio dei servizi in ambito sociale, del verde e dei lavori pubblici. La mozione, a firma del consigliere di Avs Marco Possanzini impegna, così, il presidente del municipio ad attivarsi con il sindaco al fine di rappresentare la posizione di «netto dissenso sulle proposte contenute nel testo della legge Finanziaria 2025». E, qualora non ci fosse una «manifesta volontà» del Parlamento di modificare il testo, il documento auspica anche il coinvolgimento dell'Associazione nazionale dei comuni italiani.


«Lo chiamano contributo ma è un taglio»

«Il contributo che gli enti locali devolvono allo Stato è aumentato di circa il 60 per cento», spiega Possanzini. «Lo chiamano contributo, in realtà si traduce in un taglio considerevole di risorse ai comuni». Il riferimento è all'articolo 104 della legge che, in buona sostanza, definisce il contributo alla finanza pubblica, ovvero il sostegno che anche comuni, province e città metropolitane devono offrire per correggere il debito dello Stato. Questo, secondo la mozione, va a colpire la capacità di programmazione dell’ente locale per i prossimi anni e inciderà negativamente su alcune questioni fondamentali come la sicurezza delle scuole e del territorio, il risparmio energetico e le politiche sociali.


Preoccupazione per il verde pubblico e per le famiglie in difficoltà

«Per i municipi - spiega il consigliere - la situazione potrebbe essere anche più complessa visto che la maggior parte delle risorse provengono dal trasferimento dei fondi dal Comune. Nel nostro territorio, ad esempio, le ripercussioni sul verde pubblico, possiamo già anticipare che sarebbero immediatamente evidenti». Infatti, questo è l' ambito in cui a Roma vige il decentramento amministrativo, cioè sono i municipi ad occuparsi direttamente della manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree verdi inferiori ai 20 mila mq gestendo autonomamente le risorse. L’altra preoccupazione riguarda i fondi per il sociale che compongono l’80 per cento del bilancio municipale. «Potrebbe essere a rischio, ad esempio, il sostegno alle famiglie in difficoltà», dice Possanzini secondo cui è a rischio anche «la sistemazione delle scuole».


Tagli alla rigenerazione urbana e alla messa in sicurezza del territorio

Da una prima analisi, risulta che tagli consistenti riguardano il fondo per la progettazione delle opere pubbliche con un definanziamento che fino al 2029 potrebbe essere di 600 milioni. Altre risorse, all'incirca della stessa entità, verranno a mancare per la rigenerazione urbana. Da questo punto di vista cresce la preoccupazione per la mancanza di risorse su questioni fondamentali come la messa in sicurezza del territorio rispetto agli episodi sismici o al dissesto idrogeologico. Un tema di rilevante importanza in tutto il Paese anche alla luce del cambiamento climatico e ai drammatici eventi meteorologi accaduti recentemente in Spagna.


Mancano i fondi per la metro C, l'appello di Gualtieri al Governo

Sul piano delle opere pubbliche il dibattito già nei giorni scorsi si è acceso proprio dalla Capitale. I 425 milioni di euro per i lavori della metro C di Roma, infatti, non ci sono nella legge di Bilancio 2025. Un taglio che mette a rischio la realizzazione della tratta Clodio-Auditorium-Farnesina. Per questo è intervenuto in prima persona il sindaco Roberto GualtieriRivolgo un appello fortissimo al Governo per correggere al più presto questo errore e salvare questa infrastruttura strategica per il trasporto pubblico della Capitale», ha dichiarato il primo cittadino. Un tema che potrebbe finire anche al centro di un'iniziativa politica nell' Assemblea capitolina.







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