Le proteste non fermano il centro di accoglienza all'Eur
- Titty Santoriello Indiano
- 28 mag 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Comune e Municipio vanno avanti con il sostegno di alcuni residenti e degli studenti. Proteste della Lega e del Comitato di quartiere Ferratella

Il centro di accoglienza in via Comisso 23 all’Eur si farà. Non sono bastate le proteste di alcuni comitati di quartiere fiancheggiate anche da esponenti politici nazionali. Non è bastato il ricorso al Tar del Lazio ritenuto «inammissibile». Il progetto esecutivo è già pronto e il IX Municipio lo presenterà alla cittadinanza il prossimo 12 giugno nell’aula consiliare.
L’operazione - di 2,1 milioni di euro - è finanziata con i fondi del Pnrr e prevede la realizzazione di una Stazione di posta e di appartamenti per persone senza dimora. Il budget è per lo più è destinato ai lavori di riqualificazione dell’edificio che 18 anni fa era una scuola e che poi è stato utilizzato per varie attività sociali. Tra queste, fino al 2022, c’era la Casa di Heidi che già ospitava persone in difficoltà e senza una casa.
Il progetto: dormitorio, appartamenti e servizi alla cittadinanza
Il centro, voluto dal Comune, sarà disposto su due piani. Al piano terra nascerà una Stazione di posta: un luogo dove chi non ha una casa potrà cenare, dormire e fare colazione. Di giorno, invece - fa sapere il Municipio - sarà attivo uno sportello, aperto a tutta la cittadinanza, per fornire informazioni sui servizi municipali o dell’ Inps e per il sostegno nelle pratiche burocratiche.
Al piano superiore, dove un tempo c’erano le aule della scuola, saranno realizzati dei mini appartamenti in cui potranno vivere dieci persone per un massimo di due anni ciascuna. Questi spazi saranno destinati a chi è già uscito da una situazione emergenziale: chi ha trovato un lavoro che ancora non gli consente di pagare un l’affitto o chi sta affrontando un momento di difficoltà.
«Tante volte non si riflette sul fatto che fragili siamo tutti: una malattia importante, un divorzio con una separazione finita male, la perdita del lavoro. Sono tanti i casi in cui anche persone istruite che avevano una vita brillante poi cadono in un vortice da cui qualcuno li deve aiutare ad uscire», dice a La Capitale l’assessora al sociale del Municipio IX Luisa Laurelli.
Le elezioni del Comitato di quartiere
Ma la protesta non si ferma. Persino le elezioni del Comitato di quartiere Ferratella dello scorso fine settimana sono diventate terreno di conflitto tra le due posizioni contrapposte. Alla fine ha avuto la meglio la compagine contraria al progetto Pnrr, con circa il 60 per cento dei voti. «Ho saputo che ad alcune persone è stato negato il diritto di voto pur essendo domiciliate nel quartiere», protesta Laurelli che parla di comportamenti «razzisti».
La destra attacca
Di tutt’altro avviso il capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori che ha espresso soddisfazione per la vittoria della lista «Uniti per la Ferratella» chiedendo la convocazione di un consiglio straordinario municipale e ribadendo la contrarietà al Centro di accoglienza:«Basta diktat di una sinistra che invece di migliorare i servizi ai romani spende i soldi del Pnrr per foraggiare il bulimico business della falsa accoglienza».
Il caso, complice la campagna elettorale per le europee, ha avuto anche un rilievo nazionale con la visita della deputata della Lega Simonetta Matone che, incontrando alcuni cittadini del quartiere, ha garantito il suo impegno al fine di bloccare il progetto:«La sicurezza la devi garantire in un altro modo…ci sono caserme dismesse e mille altre soluzioni». Per la parlamentare «bisogna difendere ciò che uno ha conquistato con le unghie e con i denti» e riferendosi alle persone riunite in un cerchio dice :«Avete lavorato tutta una vita per avere una casa…». Ora questa opera «bisogna assolutamente bloccarla…Non voglio farne una battaglia della Lega ma voglio farla per voi… E’ una cosa pericolosissima» perché questo è un «attacco mirato ai ceti borghesi».
Favorevoli e contrari
Eppure non tutti i cittadini sono contrari alla nascita del centro di accoglienza. Il Coordinamento «Insieme per una nuova via Comisso, 23» ha affidato ad un volantino la sua posizione:«La verità è che in tutti questi anni non risultano esserci state situazioni conflittuali tra la scuola e i senza fissa dimora. Non risultano problemi di convivenza né a Fonte Laurentina, né a Laurentino - Ferratella, dove la Casa (di accoglienza, ndr) è in funzione oggi…La verità, dai dati degli scippi e dei furti negli anni precedenti il 2015 e dopo, appresi da fonti ufficiali, risulta che la realizzazione della Casa di Heidi non ha portato un aumento di fenomeni criminali in zona Ferratella, bensì che questi reati risultano ridotti sensibilmente in particolare negli anni 2021-2023».
Il botta e risposta prosegue anche sui social. Il Gruppo Facebook «Cittadini per Eur-Ferratella - Comitato spontaneo per via Comisso» non è d’accordo: «La verità è che in passato si sono verificate problematiche relative ai senza tetto inseriti nella struttura: sporcizia rinvenuta quotidianamente dai volontari nel parco adiacente… La verità è che si vogliono realizzare due progetti che porteranno i senza fissa dimora a stanziare necessariamente nel quartiere immaginiamo con tende e bivacchi di fortuna nell’attesa di essere inseriti nei dormitori…Queste non possono essere considerate reali politiche di inclusione».
Per i cittadini contrari, l’altro problema è la vicinanza del centro di accoglienza al liceo Aristotele. Ma i rappresentanti degli studenti, in una audizione al Campidoglio, smentiscono che potrebbero esserci delle criticità:«noi sosteniamo questa iniziativa anche e soprattutto perché crediamo possa essere un esempio di uguaglianza, di solidarietà sociale, di accoglienza, valori che dovrebbero essere protagonisti nel percorso di formazione scolastica».