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«La sicurezza dei lavoratori non può aspettare»: Fistel Cisl chiede lo smart working per tutelare i dipendenti Rai

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 12 gen
  • Tempo di lettura: 3 min

A seguito della contaminazione da amianto negli uffici di viale Mazzini, la Fistel Cisl chiede l'attivazione immediata dello smart working a tempo pieno per tutti i dipendenti e l'adozione di misure urgenti per garantire la sicurezza degli ambienti di lavoro

Fistel Cisl chiede lo smart working
Fistel Cisl chiede lo smart working

La sicurezza dei lavoratori è una priorità indiscutibile, e l'emergenza che ha coinvolto gli uffici della Rai di viale Mazzini a Roma lo scorso 17 dicembre ne è la testimonianza. Un guasto all’impianto di riscaldamento ha provocato una perdita d’acqua che ha danneggiato parte del primo piano e del piano terra dell’edificio, interessando in particolare le aree lato via Pasubio e l'ingresso viale Mazzini. L'episodio ha portato alla tempestiva evacuazione degli spazi e alla loro interdizione per i dipendenti.


Contaminazione da amianto

Nei giorni successivi all'incidente, l'azienda, in collaborazione con la Asl, ha avviato monitoraggi e campionamenti per verificare la presenza di fibre aerodisperse, particolarmente pericolose in caso di contaminazione da amianto. I risultati dei sopralluoghi effettuati lo scorso 7 gennaio hanno confermato la contaminazione da amianto in alcune delle aree colpite, con livelli di fibre aerodisperse superiori alla norma (tra 2 e 6.9 fibre per litro d’aria).


Le azioni intraprese dalla Asl e dalla azienda

La situazione ha suscitato preoccupazione tra i lavoratori, che sono stati informati della contaminazione attraverso un incontro convocato dal Dott. Palmeri della Asl Roma 1 e dell’azienda. Sebbene la Asl non abbia riscontrato violazioni di norme o ipotesi di reato, l'ente ha provveduto a inviare un’informativa alla Procura e a richiedere al Direttore Generale dell'azienda un piano urgente per trasferire il personale in altri uffici. Nel frattempo, le aree coinvolte rimarranno isolate e sottoposte a monitoraggio continuo.


Smart working a tempo pieno

A fronte di questa situazione, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto misure immediate per garantire la salute e la sicurezza del personale. In particolare, la Fistel Cisl, sindacato che rappresenta i lavoratori del settore, ha richiesto l'adozione dello smart working per tutti i dipendenti che operano nei piani interessati dal guasto, con la modalità di lavoro a distanza da attuare per cinque giorni a settimana almeno fino a quando non vi siano certezze assolute sulla sicurezza degli ambienti di lavoro. Anche il consigliere Rai Davide Di Pietro ha ribadito la necessità di un’azione immediata, sottolineando come la sicurezza sul lavoro rappresenti un imperativo non negoziabile: «Sono mesi che personalmente in ogni incontro riguardante il tema della ristrutturazione di viale Mazzini suggerisco di aumentare lo smart working». 


«Agire con la massima urgenza»

«La salute dei lavoratori non può essere messa in discussione, e non possiamo permettere che i dipendenti vengano esposti a rischi per la loro sicurezza», ha dichiarato la Segreteria Regionale della Fistel Cisl, che ha anche richiesto un incontro urgente con l’azienda per ricevere maggiori informazioni su quanto accaduto e sulle misure che si stanno adottando per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro. «È fondamentale che si agisca con la massima urgenza per evitare rischi per la salute dei lavoratori e garantire che non ci siano ulteriori esposizioni alle fibre di amianto. Non possiamo permettere che la situazione venga procrastinata ulteriormente», hanno aggiunto i rappresentanti sindacali.

La Fistel Cisl ha, infine, sollecitato l’immediata applicazione dello smart working e la continuazione delle misure di monitoraggio, per garantire che le condizioni di lavoro siano sicure e che i dipendenti non siano costretti a rientrare negli spazi contaminati finché non saranno eliminate ogni forma di rischio.


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