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Anita Armenise

"Piuttosto l'ammazzo", la separazione e la gelosia: i retroscena del femminicidio di Fonte Nuova

Domenico Ossoli, sentito dal pm, è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione

fonte nuova

«Piuttosto l’ammazzo». Così Domenico Ossoli si era rivolto ai tre figli avuti con Annarita Morelli, parlando del processo di separazione in atto. Non rimane spazio per alcun dubbio, si aggiunge un nome alle fila dei femminicidi a Roma con quanto accaduto nella calda mattinata di ieri, martedì 6 agosto a Fonte Nuova. L'accusa di omicidio è aggravata, secondo la procura, dall'ipotesi di premeditazione.


La confessione

«Sono stato io». All'arrivo dei carabinieri Domenico Ossoli si è fatto subito avanti. Inutili i soccorsi del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna, raggiunta da un colpo di pistola esploso a bruciapelo alla spalla sinistra da una Beretta calibro 7,65 pronta all’uso, da cui è stato sparato solo il fatale colpo. Ex autista di autobus, Domenico Ossoli era un appassionato di caccia e per questo detentore del porto d'armi, tra cui la pistola con cui ha sparato ad Annarita.

Femminicidio Fonte Nuova, la separazione e il controllo ossessivo

I figli, interrogati dalla procura, sapevano della mania di controllo di Domenico Ossoli nei confronti di Annarita Morelli, che veniva seguita per mezzo di un Gps posizionato da lui segretamente nell'auto di lei. «Le era negata qualsiasi scelta autonoma» è la sintesi del pm di Tivoli che ha disposto il fermo per il 73enne.


Domenico Ossoli, ascoltato dal pm, ha affermato di non voler uccidere Annarita, ma solo spararle alle gambe. Il medico legale contesta. Il colpo è stato esploso a bruciapelo, perciò è da escludere ogni altra intenzione se non quella di ammazzare.


La separazione e la questione economica

Fragoroso lo sparo nella calda mattinata di ieri, fatale per Annarita, scoppiato da Domenico, nella periferia della Capitale ormai svuotata dal periodo estivo. I due avevano avviato le pratiche della separazione e a marzo si era tenuta la prima udienza. Ciò nonostante, secondo i racconti dei conoscenti e dei vicini di casa, Ossoli voleva fare un passo indietro nel processo e più volte le aveva chiesto di ripensarci.


Annarita aveva la sua vita, e da quanto si era separata dal marito faceva dei lavoretti per arrotondare. Infatti secondo le ricostruzioni di chi Annarita la conosceva, Domenico Ossoli era ossessionato dai soldi con i quali la manteneva e spesso si lamentava dicendo che quei soldi non glieli avrebbe più dati.


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I figli e il fratello della vittima sul luogo

Sul luogo dell'omicidio anche i figli e il fratello della vittima, che hanno assistito alla scena della rimozione del corpo dall'abitacolo da parte della mortuaria. «La notizia è arrivata mentre eravamo a lavoro, ma mai avremmo immaginato che si trattasse della sorella del collega Giancarlo, il fratello della vittima. Poi lui ha ricevuto una telefonata ed è corso sul posto», ha racconto Carmine Dello Iorio, il direttore dell'Iper Triscount sulla via Palombarese, dove lavora l'uomo, poco prima che l'auto venisse portata via dal carroattrezzi, coperta da panni e plastica per nascondere i particolari più macabri.




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Il racconto della veterinaria

Tra le passioni di Annarita c'era l'amore per gli animali, in particolare per la colonia felina di cui si prendeva cura e per la quale si era recata proprio nella mattinata di martedì 6 agosto, dal veterinario. Poco prima della tragedia, racconta Cristina Bottiglione, medico veterinario della clinica di via Palombarese, Annarita si era affacciata alla clinica per ritirare una ricetta di un'antiparassitario per i suoi gatti. «Io sono arrivata poco dopo che lei è andata via, era sola ma io l'ho solo incrociata. Era tranquilla», continua l'operatrice.











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