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Redazione La Capitale

La relazione della Garante dei detenuti, Gualtieri: "Situazione drammatica"

La relazione annuale della Garante dei detenuti è stata presentata nell'Aula Giulio Cesare del Campidoglio nel pomeriggio di martedì 16 luglio

carcere

Dal sovraffollamento in crescita costante negli ultimi mesi, che a Roma raggiunge picchi del 180 per cento nell'istituto di Regina Coeli, ai suicidi, sette negli ultimi 18 mesi e tutti nel carcere trasteverino. Questi i principali temi trattati dalla Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Valentina Calderone, che nel pomeriggio di martedì 16 luglio ha presentato in Aula Giulio Cesare la prima relazione annuale del suo mandato, relativa all'anno 2023.


Sovraffollamento, suicidi dei detenuti e strutture fatiscenti

A proposito del primo aspetto, vale a dire il sovraffollamento delle celle, Calderone ha specificato che il problema non riguarda solo gli spazi di vita e la sofferenza delle persone detenute. «Vivere in un carcere sovraffollato - dice - significa che il personale dell'area giuridico pedagogica ha in carico troppe persone e non riesce a svolgere un effettivo lavoro di costruzione dei percorsi individuali, significa anche che gli operatori della polizia penitenziaria non riescono a garantire la sorveglianza per le varie attività, e sono spesso sottoposti a orari massacranti per coprire i turni di servizio».


Poi ci sono le condizioni strutturali delle case circondariali, spesso fatiscenti, che diventano intollerabili d'estate: stanze da due che ospitano cinque persone, infiltrazioni di acqua e muffa alle pareti, lavandini che perdono, acqua calda che non funziona, aule scolastiche e di socialità che vengono utilizzate come stanze di pernotto. Il tutto, con conseguenze sul clima che diventa particolarmente teso all'interno degli istituti, come i recenti fatti di Regina Coeli e di Casal del Marmo testimoniano.


E a proposito di Casal del Marmo, il carcere minorile, Calderone fa sapere che nel giro di un anno i numeri sono quasi raddoppiati: «Per la prima volta dopo anni, assistiamo a un incremento dei numeri anche all'interno degli istituti penali per minorenni. Se a Casal del Marmo nel gennaio 2023 erano presenti 42 tra ragazzi e ragazze, a distanza di un anno le presenze sono salite quasi a 70 persone».


Gualtieri:  «Iniziative rafforzano la sicurezza»

A commentare il documento della Garante è intervenuto anche il sindaco Roberto Gualtieri, definendola una «relazione di grande spessore e anche drammatica nel quadro che ci disegna», in cui «colpiscono alcuni dati sull'aumento dell'indice di affollamento degli istituti penitenziari per adulti della nostra città, siamo davvero su numeri insostenibili: 600 detenuti in più della capienza massima. Nella relazione c'è poi il passaggio dolente sul centro di permanenza per i rimpatri di Ponte Galeria, con condizioni di vita inadeguate, con standard minimi di civiltà. Una situazione di eccezionale difficoltà che trova la conferma nell'alto numero di gesti autolesivi, fino alla tragedia del suicidio di Ousmane Sylla, che resta una ferita dolorosa per tutta la comunità».


Il primo cittadino ha citato anche le iniziative del Campidoglio sul tema: «Ricordo il protocollo per la formazione professionale, a partire da quello "Fratelli Tutti" presentato al Papa, che si svolgerà a Rebibbia con Ama. È una pista che va rafforzata. Sono anche iniziative che rafforzano la sicurezza. È un dovere quindi etico ma anche un vantaggio per l'intera società. Ci sono 280 persone messe ai lavori di pubblica utilità, ci auguriamo che possano crescere ancora. Inoltre con l'assessora Funari abbiamo firmato un fondamentale protocollo con il Dap per cui per la prima volta tutti i servizi di Roma Capitale sono stati messi a sistema. Abbiamo lavorato a una cabina di regia che coordinerà gli eventi e siamo pronti a presentare a settembre i protocolli operativi».


E ha concluso Gualtieri: «A settembre inoltre, grazie a una proposta delle consigliere Pappatà e Converti accolta nel maxiemendamento al Bilancio, aggiungeremo al già esistente kit d'entrata di beni di prima necessità per chi affronta la detenzione un kit d'uscita, un borsone con beni utili per il reinserimento nella vita sociale. Sostenere chi sconta una pena e contribuire a che possa vivere la detenzione in modo dignitoso è un compito altissimo e complesso ma merita di essere assolto al meglio. Per questo l'amministrazione lavorerà a supporto della Garante per dare sostegno ai principi, purtroppo ancora sulla carta, della nostra Costituzione».




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