La proposta di Paolo Ferrara (M5s) per i dipendenti capitolini: «Smart working e "lockdown giubilare"»
Proposta di Paolo Ferrara per decongestionare soprattutto il Centro storico, su ispirazione del "lockdown olimpico" di Parigi
«I cantieri non bastano a preparare Roma al Giubileo: se il Centro storico è congestionato è anche perché centinaia di dipendenti capitolini hanno lì la propria sede di lavoro. La mole enorme di pellegrini che arriverà durante l'Anno Santo rischia di bloccare la mobilità cittadina e causare enormi disagi per i lavoratori». A dirlo in una nota postata tramite i propri canali, il vicepresidente dell'Assemblea capitolina, il pentastellato Paolo Ferrara: «Un dipendente bloccato nel traffico - continua Ferrara - è un dipendente che non produce. La soluzione ce l'ha offerta Parigi: il lockdown olimpico».
Dal "lockdown olmpico" di Parigi al "lockdown giubilare" di Roma
Un lockdown che il vicepresidente dell'Assemblea capitolino definisce «buono», se applicato solo alla sede di lavoro: «Per evitare il caos in occasione delle scorse Olimpiadi, infatti, il Comune di Parigi ha potenziato al massimo lo smart working per il settore pubblico e invitato il privato a fare altrettanto».
Anche i dipendenti capitolini quindi dovrebbero essere messi in smart il più possibile, secondo Ferrara, e ovunque possibile: «A Roma gli strumenti già ci sono: nell'ultimo accordo sindacale dell'8 ottobre - spiega - è stato previsto il potenziamento del lavoro a distanza per esigenze di carattere straordinario. Sto preparando una proposta per mettere in pratica il "lockdown giubilare"».
Un «lockdown» che secondo il pentastellato non avrebbe controindicazioni: «I servizi di sportello resteranno comunque garantiti, e le possibili perdite per i commercianti del Centro saranno ampiamente ripagate dal maggior afflusso di turisti. Allo stesso tempo ne beneficeranno i negozi di periferia. Insomma, è matematico: ogni dipendente in smart working è un'auto in meno sulle nostre strade, o un posto in più su un mezzo pubblico. Sarebbe miope non riconoscerlo».