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  • Titty Santoriello Indiano

Latina, la piazza chiede “giustizia per Satnam” [VIDEO]

5mila persone a Latina dopo la morte del bracciante agricolo. Con la comunità indiana, i lavoratori e le lavoratrici di Cisl e Uil:« Servono più controlli, cambiare la Bossi-Fini e permessi di soggiorno per chi è sfruttato»

Manifestazione a Latina per Satnam
Manifestazione a Latina promossa dalla comunità indiana. Credit: La Capitale

Una giornata di sciopero del comparto agricolo e una manifestazione a Latina per combattere il caporalato. I sindacati Cisl e Uil sono scesi in piazza accanto alla comunità indiana per chiedere giustizia dopo la tragedia che ha colpito Satnam Singh, il bracciante agricolo che aveva perso un braccio mentre stava lavorando nei campi e che poi è morto perché non sono stati chiamati i soccorsi. E' la seconda manifestazione in pochi giorni.


«Giustizia per Satnam»

Tra i 5mila manifestanti molti lavorano nei magazzini e nei campi dell’agro pontino. Tanti altri, sebbene siano nel settore turistico o domestico, hanno voluto partecipare per esprimere solidarietà ma anche sconcerto per una «tragedia annunciata». Una presenza silenziosa: non hanno molta voglia di parlare ma tra le fila del corteo si leva continuamente un grido:«Giustizia per Satnam».

Accanto ai lavoratori indiani anche gli italiani, mentre tra quelle del sindacato, spuntano le bandiere di alcune associazioni come Coldiretti e Legambiente. Il corteo si muove, dopo il sit in nel piazzale delle autoliee, verso piazza della Libertà dove si tiene il comizio finale.

«Concedere i permessi di soggiorno a chi è sfruttato»

Permessi di soggiorno per chi è vittima di sfruttamento e per chi è in attesa di occupazione dopo essere arrivato in italia per lavori stagionali. Queste alcune delle richieste che la Uila, il sindacato Uil dei lavori agroailimentari, ha presentato al prefetto alla fine della manifestazione. La segretaria generale Enrica Mammucari, a La Capitale, ha anche sottolineato la necessità di «una task force a tappeto su tutte le aziende» e di rendere più efficace la rete del lavoro agricolo di qualità». Per farlo «è necessario un maggior e reale coinvolgimento dell’Ispettorato del lavoro, dell’ Inps, dell’Inail e un ruolo più incisivo dell'ente bilaterale territoriale agricolo, costituito da sindacato e associazioni agricole». La rete per il lavoro agricolo di qualità «può rappresentare uno strumento fondamentale, da un lato, per coordinare le attività ispettive e dall'altro per cominciare a garantire ai lavoratori servizi essenziali come l'alloggio e il trasporto, nonché favorire il matching tra domanda e offerta di lavoro». Infine per la Segretaria occorre «lanciare una grande campagna per la legalità ma dobbiamo anche avere risposte concrete ed e' quello che stiamo richiedendo in queste ore alle istituzioni nazionali e territoriali».

manifestazione a Latina caporalato per Satnam
Striscione che apre il corteo a Latina. Credit: La Capitale

«Serve una sanatoria e cambiare la Bossi-Fini»

Per Onofrio Rota, Segretario Generale Fai Cisl c'è bisogno di aumentare i controlli e gli ispettori nelle campagne «per far sentire la presenza dello Stato». A questo scopo il sindacalista propone l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale: «Abbiamo riscontrato che con la gestione del telerilevamento possiamo capire quante persone sono in campagna e comunicare all’Inps in tempo reale la portata della presenza dei lavoratori». Servono modifiche anche da un punto di vista normativo: «In Italia ci sono in agricoltura circa 250 mila persone con permessi di soggiorno scaduti. Persone - spiega Rota - che  non possono legalizzare la loro posizione visto che se la denunciano vengono espulsi». Quindi » occorre una sanatoria e una rivisitazione della legge Bossi -  Fini e dei flussi migratori». Tutte proposte che saranno consegnate «al tavolo aperto con il Governo».

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