La Lazio affonda sotto una valanga nerazzurra, 6-0 per l’Inter
I biancocelesti reggono solo 40 minuti, poi il rigore trasforma il match in un dominio nerazzurro. Ritorno trionfale per Inzaghi, serata da incubo per Baroni

La Lazio crolla sotto i colpi di un'Inter implacabile, uscendo dall'Olimpico con una sconfitta pesantissima: 6-0. Una serata da dimenticare per i biancocelesti, che durano appena 40 minuti prima di cedere alla furia dei campioni d'Italia in carica, trascinati da una prestazione corale devastante.
Nella prima parte della gara la squadra di Marco Baroni aveva mostrato segnali incoraggianti, mettendo in difficoltà i nerazzurri e sfiorando il vantaggio con Noslin, poco lucido sotto porta. Ma l'equilibrio si spezza al 39’, quando un fallo di mano di Gigot in area regala all’Inter un rigore, trasformato con freddezza da Calhanoglu. Da quel momento, la Lazio sembra uscire mentalmente dalla partita, lasciando spazio a un’Inter che chiude la prima frazione con un parziale già pesante.
Nella ripresa non c’è storia. I ragazzi di Simone Inzaghi, accolto con applausi dai tifosi biancocelesti per il suo passato da giocatore e allenatore della Lazio, dominano ogni aspetto del gioco, trasformando il match in un esercizio di superiorità tecnica e tattica. Per la Lazio, invece, si spegne ogni luce: un blackout completo, inatteso e inspiegabile, che lascia Baroni e i suoi giocatori a fare i conti con una disfatta difficile da digerire.
Le reazioni
Simone Inzaghi si gode una serata perfetta: «Sappiamo tutti come vanno le partite, nei primi 25 minuti siamo stati bravi a mantenere le distanze con una Lazio che giocava bene tecnicamente. Siamo poi cresciuti tanto, siamo riusciti a fare i due gol e il terzo a inizio secondo tempo chiudendo una gara contro una squadra di assoluto valore penalizzata da assenze e infortuni. Avevamo qualche giocatore fuori anche noi, ma sono contento».
Di tutt’altro tono le parole di Baroni, che non nasconde l’amarezza: «Sono dispiaciuto per la squadra e per i tifosi, mi assumo la responsabilità. Abbiamo fatto buoni quaranta minuti, ma non è stato sufficiente. La squadra si è disunita, abbiamo concesso cose che all'Inter non si possono concedere, non ho controllato la squadra dal punto di vista emotivo e quindi mi prendo tutte le responsabilità».
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