La difesa del centro storico e delle aree agricole, Roma modifica il Piano regolatore e semplifica la rigenerazione in periferia
Aggiornamento: 12 dic 2024
Si ferma il consumo di suolo nelle aree agricole e si incentivano le trasformazioni nelle zone già urbanizzate. Si favorisce la residenzialità in centro e si sbloccano i programmi di rigenerazione nelle periferie. L’aula Giulio Cesare ha, così, aggiornato il Piano regolatore generale. Novità anche per la riqualificazione delle sale cinematografiche, dell' impiantistica sportiva e dei progetti di rigenerazione del litorale
Il sindaco Gualtieri: «Tempi certi per l'attuazione degli interventi urbanistici»
L’assessore Veloccia: «L’Agro romano diviene inviolabile»
Si ferma il consumo di suolo nelle aree agricole e si incentivano le trasformazioni nelle zone già urbanizzate. Si favorisce la residenzialità in centro e si sbloccano i programmi di rigenerazione nelle periferie. L’aula Giulio Cesare ha, così, aggiornato il Piano regolatore generale modificando 67 delle 112 norme tecniche attuative. La delibera, approdata in consiglio Comunale il 26 novembre, è stata approvata oggi con 33 voti favorevoli, 2 contrari e 5 astenuti dopo l'analisi e la discussione di oltre 600 emendamenti e più di 300 ordini del giorno.
La difesa del centro storico
Tra i temi più caldi quello della salvaguardia del centro storico in seguito ai problemi di spopolamento, del proliferare di alloggi turistici e del cosiddetto fenomeno dell’overtourism, anche in vista del Giubileo. Le nuove norme prevedono «la massima la tutela del centro storico» impedendo gli ampliamenti degli immobili e limitando, nel sito Unesco, le trasformazioni degli appartamenti in casa vacanza. In particolare, nella destinazione urbanistica «residenziale» viene introdotta la sottocategoria turistico-ricettiva che include: bed and breakfast, affittacamere e case per vacanza. Questa nuova sottocategoria, fa sapere il Campidoglio, sarà disciplinata da un successivo regolamento che riguarderà il commercio e le strutture turistico-ricettive extralberghiere attraverso cui il Comune potrà disciplinare e limitare queste attività. L’altra novità è l’introduzione, su tutte le più rilevanti valorizzazioni immobiliari nel centro storico, del contributo straordinario per redistribuire alla città gli extra-profitti delle trasformazioni.«Noi difendiamo il passaggio importante del Prg da centro storico a Città storica, che, oltre alle Mura aureliane, tutela grandi parti della città dell'Ottocento e Novecento, tanto da aver respinto tutte le proposte che volevano ridurne i confini», ha precisato l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia che ha chiarito gli obiettivi del provvedimento. Innanzitutto quello della «massima cautela negli interventi ammissibili, escludendo, ad esempio, aumenti volumetrici e imponendo, in molti tessuti, interventi conservativi». In secondo luogo «ci siamo posti un'idea di sviluppo di questi quartieri, cercando di difendere la residenzialità e dunque arginare l'espansione incontrollata degli affitti brevi».
Dal centro alle periferie, semplificate le procedure per la rigenerazione urbana
Tra le novità dell'aggiornamento al piano regolatore c'è la semplificazione delle procedure per la realizzazione degli oltre 200 Piani integrati già previste e ferme da anni. Gli interventi, infatti, potranno essere attuati anche per parti e sarà possibile ricorrere al permesso di costruire convenzionato per le opere pubbliche, le infrastrutture e i servizi ancora assenti. Questo significa risparmiare tempo e procedure burocratiche. Infatti, fino ad ora, erano previsti diversi passaggi tra municipi, Assemblea e giunta comunale. Il provvedimento introduce anche un nuovo articolo per definire l'housing sociale «come dotazione di alloggi in affitto a canone concordato, esteso anche a specifiche categorie di abitanti», spiega il Campidoglio. Sono inclusi anche gli studentati ed il senior housing che potranno essere realizzati in tutta la città e dovranno essere convenzionati con il comune al fine di garantire reali canoni calmierati.
«Regia pubblica nelle trasformazioni»
«Questo lavoro oggi ci consente di dotarci di strumenti più efficaci e moderni per favorire la rigenerazione urbana e imporre un definitivo stop all'espansione della città e al consumo di ulteriore suolo agricolo», ha ribadito il sindaco Roberto Gualtieri che sottolinea un «aspetto fondamentale» che riguarda «l'aggiornamento normativo e la semplificazione procedurale attraverso l'adozione di regole semplici e omogenee» per favorire «la trasparenza, la responsabilità dell'azione amministrativa, l'efficacia dei processi attuativi e bandire la discrezionalità interpretativa». In questo modo, prosegue Gualtieri «sarà possibile garantire tempi certi all'attuazione degli interventi in modo da incentivare l'interesse degli investitori e mantenere la regia pubblica delle trasformazioni urbane».
«Stop al consumo di suolo agricolo»
Nelle aree agricole non si potrà più costruire. Quello che è stato un intendimento per anni, oggi è una norma scritta. «Con questa riforma disegniamo una linea rossa e invalicabile intorno al sistema agricolo», ha dichiarato Veloccia. «L' Agro romano, che ha caratterizzato per secoli il paesaggio rurale della nostra città, diviene inviolabile: si abolisce la possibilità di trasformarlo in aree edificabili attraverso le cosiddette "aree di riserva", cioè aree che fino a oggi potevano essere sacrificate per ospitare compensazioni edilizie o nuove case popolari», ha precisato l'assessore. In sostanza, «si cambia la gerarchia dei valori e si afferma che l'Agro non può essere sacrificato neppure con questi obiettivi di utilità pubblica». Allo stesso modo «si lavora per ridurre il consumo di suolo incentivando il riuso dell'esistente, promuovendo la rigenerazione urbana nella città, favorendo la riconversione di tanti immobili in disuso, incentivando fuori dalla città storica la sostituzione edilizia, lottando contro i relitti urbani con premialità a chi interviene per rigenerare, ma anche penali nei confronti di chi lascia abbandonati immobili che diventano spesso luoghi insicuri e degradati», ha concluso Veloccia.
Novità per la riqualificazione dei cinema e per la rigenerazione del litorale
Le modifiche apportate al piano regolatore prevedono, poi, alcuni interventi settoriali. Viene agevolato il recupero e la riqualificazione delle sale cinematografiche che possono, ad esempio, essere trasformate in strutture culturali polivalenti, destinando almeno il 70 per cento al cinema, al teatro, alla musica, ai congressi, alle attività espositive, alle scuole d'arte. Viene, inoltre, favorito lo sviluppo dell'impiantistica sportiva agevolando progetti di recupero, l'adeguamento delle strutture accessorie quali spogliatoi e aree per la cura della persona «per venire incontro - spiega ancora il Campidoglio - alle nuove esigenze del post-covid e servizi complementari come punti ristoro e spazi aggregativi per garantire la sostenibilità economica degli impianti. Si prevede, infine, una specifica disciplina urbanistica dell'arenile per favorire progetti di recupero e rigenerazione del litorale nell'ottica delle future gare per gli stabilimenti in conformità al nuovo piano di utilizzazione degli arenili.
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