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La Casa del Jazz dedica la sala concerti ad Armando Trovajoli

  • Immagine del redattore: Camilla Palladino
    Camilla Palladino
  • 24 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel ventennale della struttura, l'omaggio al grande compositore: in serata il concerto-evento «Rugantino Reloaded» con Roberto Gatto

L'intitolazione della sala ad Armando Trovajoli
L'intitolazione della sala ad Armando Trovajoli

La Casa del Jazz celebra uno dei suoi padri spirituali: da oggi (martedì 24 giugno) la sala concerti principale porta il nome di Armando Trovajoli, figura centrale del panorama musicale italiano del Novecento e protagonista assoluto della scena jazzistica nazionale e internazionale. La cerimonia si è svolta nella mattinata di martedì 24 giugno in occasione dei vent’anni della Casa del Jazz, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, dell’assessore capitolino alla Cultura Massimiliano Smeriglio, della presidente della fondazione Musica per Roma Claudia Mazzola e dell’ad Raffaele Ranucci. In prima fila anche Mariapaola Sapienza, moglie del maestro, insieme ai musicisti Roberto Gatto, Enrico Pieranunzi e Rosario Giuliani.


Chi era Armando Trovajoli

Pianista dal talento precoce e brillante, Trovajoli fu tra i primi a far conoscere il jazz in Italia fin dagli anni Quaranta, collaborando con nomi leggendari come Duke Ellington, Stéphane Grappelli e Django Reinhardt. Nel 1949 fu tra gli artisti italiani invitati al Festival del Jazz di Parigi, dove condivise il palco con miti come Charlie Parker e Miles Davis. Celebre per il suo stile elegante e personale, riuscì a fondere la melodia italiana con le strutture moderne del jazz, portandolo nel mondo del teatro musicale, del cinema e delle grandi orchestre radiofoniche. La sua ricerca instancabile ha reso il jazz accessibile e vitale, capace di parlare a pubblici diversi e attraversare i confini dei generi.


Il concerto-evento di martedì 24 giugno

Nelle serata dello stesso giorno, alle 21, è previsto il concerto speciale «Roberto Gatto Plays Rugantino Reloaded», una nuova interpretazione in chiave jazz delle musiche della celebre commedia «Rugantino», uno dei lavori più amati del grande compositore. Il progetto, nato più di vent’anni fa grazie agli arrangiamenti di Paolo Silvestri e con il contributo di Enrico Pieranunzi, fu accolto con entusiasmo dallo stesso Trovajoli. La versione attuale propone una rilettura senza archi, con nuove soluzioni armoniche e ritmiche, nel segno dell’innovazione e della fedeltà al carattere originale dell’opera.



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