L'incredibile storia di Trudy, deportata da Roma e creduta morta ad Auschwitz: è viva
Aggiornamento: 1 dic
La bambina che tutti credevano morta, sepolta ad Auschwitz. La storia di solidarietà e coraggio nella Roma delle delle leggi razziali che ha cambiato gli eventi
Il corso di una vita cambia per sempre in un secondo. Lo sa bene Gertrude Stricks, una bambina polacca ebraica, considerata una delle tante vittime innocenti del campo di concentramento di Auschwitz. La sua storia, tragica come molte altre, sembrava essere stata inghiottita dal buio della Seconda Guerra Mondiale. Fuggita con il padre Isidor Stricks dalla Francia, Gertrude venne catturata insieme a lui vicino Roma.
Mentre il padre veniva deportato da Roma e periva nei lager nazisti, la sorte della piccola sembrava per tutti segnata. Ma dopo 81 anni, la ricerca della storica Maria Grazia Lancellotti ha finalmente riportato alla luce la storia di Trudy, grazie al progetto «Il Civico Giusto», che si dedica a scoprire atti di solidarietà durante l'occupazione fascista in Italia.
Un progetto che ha messo in luce la straordinaria vicenda dei coniugi Alfredo e Marcella Monaco, che nel febbraio del 1944 salvarono Trudy quando era ancora una bambina di soli 5 anni.
Il salvataggio di Trudy a Roma
Nel febbraio del 1944, il padre di Trudy, Isidor Stricks, venne arrestato insieme alla figlia mentre scendevano da un treno proveniente dalla Francia, diretto a Roma. Dal camion riesce solo a dare sua figlia ad una donna sconosciuta. Fu davanti a Regina Coeli che Marcella Ficca, moglie di Alfredo Monaco, prese in mano il destino della piccola .
Nonostante la barriera linguistica (Trudy non parlava italiano e Marcella non conosceva il polacco), Marcella si prese cura di lei, accogliendola come uno dei suoi figli.
La storia di Trudy è quella di un salvataggio compiuto da una famiglia che, nonostante le difficoltà, decise di non voltarsi dall’altra parte. La bambina rimase con la famiglia Monaco fino a quando la madre, Fanny Stricks, riuscì a rintracciarla grazie alla comunità ebraica di Roma e insieme le due ritrovate vissero per un periodo segregate in un convento. Ma la salvezza arrivò solo con l'arrivo della nave Gibbons, che nel luglio del 1944 portò Trudy e altri rifugiati negli Stati Uniti, dove visse in un campo profughi a Oswego,New York.
La vita di Trudy: un gesto di solidarietà l'ha cambiata per sempre
Oggi, a 86 anni, Trudy vive negli Stati Uniti, dove ha un figlio, Brian. La sua vita è un testamento alla solidarietà e alla forza degli eventi che, per una volta, hanno deviato il corso tragico della storia.
Nonostante Alfredo e Marcella Monaco abbiano cercato per anni di scoprire se Trudy fosse sopravvissuta, non riuscirono mai a conoscere il destino della bambina, la loro terza figlia di fatto.
Maria Grazia Lancellotti, grazie alla sua ricerca, ha potuto finalmente riunire in un commovente incontro Trudy e suo figlio Brian, con i discendenti dei coniugi Monaco, portando una piccola giustizia.
Le pratiche per conferire ai Monaco il titolo di «Giusti fra le Nazioni» sono già state avviate allo Yad Vashem.
Inoltre, la ricerca ha fatto luce sul destino di Isidor Stricks, che, dopo essere stato deportato da Fossoli, morì a Mauthausen, dando un nome a uno dei tanti «scomparsi» nei lager nazisti.
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