L'impianto Ama si farà in «un altro sito», esulta il III Municipio
Il comune cambia idea: l'impianto Ama non sarà realizzato nell'area che aveva già ospitato il tmb Salario
L’impianto Ama per il trattamento di rifiuti derivanti dalle terre di spazzamento cambia destinazione. Non verrà più realizzato nel Municipio III come previsto ma in una nuova zona che sarà annunciata «in questi giorni con una comunicazione ufficiale».
La notizia giunge direttamente dalle parole dell’Assessora ai rifiuti Sabrina Alfonsi che questa mattina ha partecipato alla commissione Ambiente di Roma Capitale «Dopo tutte le verifiche fatte e un confronto serrato col sindaco-commissario, Roberto Gualtieri, la scelta è stata quella di delocalizzare l'impianto in un altro sito, mantenendone però l’importanza…», ha detto.
La decisione, assunta dopo numerosi incontri e sopralluoghi - compresi quelli della Commissione nata ad hoc - deriva dalla valutazione dell’impatto ambientale in una zona già stressata dal tmb Salario, chiuso nel 2018. Un’area, peraltro, densamente abitata, che comprende i quartieri Fidene, Villa Spada, Castel Giubileo e Serpentara.
«Impianto fondamentale»
Ma l’assessora Alfonsi avverte che l’impianto comunque si farà: «Quello delle terre di spazzamento per una metropoli come Roma è un impianto fondamentale perché da queste terre recuperiamo sabbia, ghiaie e metalli ferrosi utili anche per la ricostruzione della città, per gli asfalti e i cementi», ha spiegato sottolineando che si tratta di «un piccolo impianto per l'economia circolare a cui la città non deve rinunciare».
Alfonsi ha poi annunciato che «in questi giorni ci sarà una comunicazione ufficiale di Ama alla struttura del Giubileo in cui si chiederà questa delocalizzazione, perché la città non intende perdere i fondi stanziati per una parte del ciclo dei rifiuti e vuole usarli nei tempi, posizionando l'impianto in un altro sito cittadino».
Municipio III: «Siamo stati costruttivi»
Una vittoria per il Municipio che si era detto sempre contrario alla realizzazione dell’impianto. Anche se il presidente Paolo Marchionne ha tenuto a sottolineare lo spirito collaborativo del territorio:«Mai siamo stati animati da localismi o da sindrome “nimby”, ma dalla volontà di fare la nostra parte nella chiusura del ciclo dei rifiuti su cui per primo nella storia della città, il Sindaco Gualtieri, insieme l'Assessora Alfonsi, sta lavorando. In questi mesi ha detto - siamo stati costruttivi, pazienti e tenaci, altrettanto faremo per le attività di bonifica ambientale che Ama sta portando avanti, come per il futuro di riqualificazione del sito».
«Una decisione giusta e molto significativa per il Municipio e per tutta la cittadinanza che, uniti, hanno lavorato instancabilmente per impedire la realizzazione del progetto», ha aggiunto l’assessore municipale all’ambiente Matteo Zocchi.
Le reazioni
Soddisfazione del presidente della commissione Roma Capitale, Statuto e Innovazione tecnologica Riccardo Corbucci. “Un grande risultato raggiunto dopo un lungo e articolato lavoro portato avanti dall’Assemblea Capitolina, dopo varie attività di verifica e sopralluoghi e soprattutto dopo numerosi confronti con il Sindaco che ha ascoltato i consiglieri comunali, il Municipio e i cittadini che da anni lottano perché l’area del Salario non abbia nessuna impiantistica”.
Parla di «decisione giusta» anche il capogruppo capitolino di Roma Futura Giovanni Caudo che aveva presentato, insieme a tutta la maggioranza, la mozione per istituire a novembre scorso la Commissione istruttoria che ha coinvolto il Municipio, il Comune e l’Ama.
E’ uno «storico obiettivo» per i Consiglieri municipali del Pd Federica Rampini, Filippo Maria Laguzzi, Giancarlo Cesarei e Nicoletta Funghi.
Dall’opposizione intervengono il vicepresidente della commissione Ambiente capitolina Daniele Diaco e i consiglieri municipali Dario Quattromani e Marina Battisti del Movimento 5 stelle «Il nostro Municipio potrà cominciare una nuova era, respirando finalmente aria sana e pulita».
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