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L'esplosione di Monteverde distrugge uno studio discografico indipendente: «Il nostro sogno tra le macerie, ma non molliamo»

  • Immagine del redattore: Rebecca Manganaro
    Rebecca Manganaro
  • 28 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

L'esplosione di Monteverde ha raso al suolo lo studio dell’etichetta indipendente Alea Iacta Lab. Tra macerie e strumenti perduti, i fondatori non si arrendono: «Troveremo un nuovo spazio per ricominciare»

Palazzina esplosa e crollata a via Vitellia (La Capitale)
Palazzina esplosa e crollata a via Vitellia (La Capitale)

Un boato, poi il crollo. Nella mattina del 23 marzo, l’esplosione di una palazzina all’incrocio tra via Vitellia e via Pio Foà, nel quartiere Monteverde, ha spazzato via tutto. Mentre le indagini continuano, chi viveva e lavorava in quell’angolo di Roma fa la conta dei danni.

Tra loro c’è Milo Di Mattei, in arte Electrovio, compositore polistrumentista e co-fondatore di una piccola etichetta discografica indipendente, Alea Iacta Lab. Il loro studio era al civico 41, al piano terra dell’edificio. Ora di quel luogo non resta nulla.


Un’etichetta spazzata via

«Insieme ad altri amici e musicisti ci eravamo trasferiti da Trastevere a via Vitellia pieni di entusiasmo per questa nuova avventura» racconta Milo a La Capitale. L’etichetta, nata per dare spazio ai giovani talenti, aveva trovato in quello studio il posto perfetto per creare musica. Ma in pochi secondi tutto è andato in fumo. La deflagrazione ha distrutto lo studio e ridotto in macerie strumentazioni per oltre 10mila euro. Un colpo durissimo per chi, come Milo e i suoi soci, aveva investito sogni e risparmi in quel progetto.


«Fortunatamente la mattina dell'esplosione non eravamo in studio»

Il destino, però, ha voluto che nessuno del team fosse lì in quel momento. «Ogni tanto il fine settimana ci fermavamo a lavorare nello studio – racconta Milo – ma quella mattina eravamo altrove. Abbiamo appreso dell’esplosione online e solo dopo la chiamata della padrona di casa abbiamo realizzato che il nostro studio era coinvolto». Ma la loro fortuna è stata la sfortuna di Grant Paterson, turista scozzese rimasto sepolto sotto le macerie e salvato dai soccorritori. L’uomo è ricoverato in gravi condizioni con ustioni su gran parte del corpo.


Ricominciare da zero

Quando Milo e i suoi compagni sono arrivati in via Vitellia, la scena era surreale: «tutto distrutto». «Era il posto perfetto per noi – spiega –, era impossibile recuperare qualcosa». Ma non intendono arrendersi. È già partita una raccolta fondi su GoFundMe, con l’obiettivo di raccogliere cinquemila euro per ripartire. In pochi giorni ne sono stati donati oltre quattromila. «Siamo rimasti molto colpiti dalla solidarietà delle persone, non ce lo aspettavamo».


Un sogno da salvare

In un anno e mezzo di attività, l’etichetta ha dato voce a giovani artisti emergenti, con l’obiettivo di portarli al successo. Alea Iacta Lab aveva iniziato a costruire qualcosa di importante. Ora l’esplosione di Monteverde ha cancellato il loro punto di riferimento, ma non la loro determinazione. «Non molliamo – conclude Milo – ci siamo messi subito a cercare un nuovo spazio e ripartiremo».

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