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  • Redazione La Capitale

Italia fuori dagli Europei, Gravina: "Spalletti ha la nostra fiducia"

L'annuncio di Gabriele Gravina, presidente della Figc nel corso della difficile conferenza stampa dopo l'eliminazione di ieri (sabato 29 giugno) dell'Italia dagli Europei 2024

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«Spalletti è in carica da 10 gare, deve avere la nostra fiducia, ha la nostra fiducia». Lo ha annunciato Gabriele Gravina, presidente della Figc (Federazione italiana giuoco calcio) nel corso della difficile conferenza stampa dopo l'eliminazione di ieri (sabato 29 giugno) dell'Italia dagli Europei 2024. Poi ha fatto riferimento anche all'eventualità delle sue dimissioni: «Le critiche feriscono, mi prendo quelle costruttive. La richiesta di dimissioni? Lo dico in modo molto sereno, dobbiamo essere chiari. Non esiste nell'ambito di una governance federale che qualcuno possa decidere dall'esterno, vale per la politica o per chiunque altro. La mia scadenza è per il 2025, stavamo già organizzando le elezioni alla prima data utile. Andremo in un confronto democratico, quella è l'unica sede».


All'inizio della conferenza stampa, Gravina è partito dallo stato d'animo di tutti i tifosi azzurri: «È una giornata particolare, tanti sentimenti, tante riflessioni che si accavallano, ma fondamentalmente siamo tutti dispiaciuti per non aver potuto riconsegnare o dare a tutti i tifosi italiani quella gioia che meritavano. Dispiaciuti per il risultato ma sappiamo che nello sport il risultato è soggetto a tantissime varabili e la sconfitta va prevista. Ma rimane la delusione per non aver potuto dimostrare quello che è stato fatto in fase di preparazione. C'è stata incapacità di esprimere quello che avremmo potuto fare. Ed è mancata anche la capacità di reazione».


E ha continuato il presidente della Figc: «È una riflessione che abbiamo fatto assieme con Spalletti e Buffon, e anche con i ragazzi. Abbiamo diviso equamente le responsabilità, non abbiamo niente da nascondere. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con tutti, anche con il mister. Io sono molto pragmatico, non credo si possa risolvere i problemi abbandonando un progetto che abbiamo detto da subito pluriennale dopo otto mesi». E sugli errori fatti, all'interno e all'esterno del campo da gioco: «C'è da cambiare? Sicuramente sì, sono in corso profonde riflessioni. Mi dovete perdonare, io i problemi li affronto con il lavoro. Non fuggo di fronte alle responsabilità, vi prego di tenere distinte le responsabilità politiche da quelle tecniche. È un gioco diffuso, mi appello al senso di responsabilità. Certi atti sono stati compiuti in passato, ma cerchiamo di non fare più danni».


Quando ha preso la parola, il commissario tecnico Luciano Spalletti si è preso le sue responsabilità: «Ringrazio i tifosi per l'affetto dimostrato, i giocatori per la disponibilità e tutta la Federazione per la qualità e la disponibilità nel trovare le soluzioni per qualsiasi problema, il dispiacere è che attraverso il mio risultato non è stato possibile far vedere il loro livello di qualità, dipendono dai miei risultati e restano intrappolati dall'idea generale, mentre loro sono veramente dei top». Poi il pensiero al futuro e al modo in cui rimediare a una prestazione sportiva pessima: «È un gioco che non faccio quello di tornare indietro, è chiaro che qualcosa ho sbagliato, ma devo guardare avanti. Ho cercato di ringiovanire e siccome resto qui cercherò di farlo ancora di più».

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