Insulti, pugni e coltello dopo l'unione civile, Gay help line: «Indagini in corso per identificare gli aggressori»
- Titty Santoriello Indiano
- 20 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Valentino ed Alex, aggrediti dopo aver celebrato l'unione civile al Campidoglio, hanno incontrato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la presidente del I municipio Lorenza Bonaccorsi e la coordinatrice dell'ufficio diritti Lgbt+ Marilena Grassadonia e hanno reso pubblica la loro storia

Avevano appena concluso i festeggiamenti dopo aver celebrato l'unione civile in Campidoglio quando, ancora in abiti da sposi, sono stati aggrediti. E' accaduto a fine gennaio a Valentino ed Alex che, mercoledì 19 febbraio, hanno incontrato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la presidente del I municipio Lorenza Bonaccorsi e la coordinatrice dell'ufficio diritti Lgbt+ Marilena Grassadonia.
Insulti e pugni
«Attendevamo l'apertura della metro Piramide a Roma per tornare a casa», racconta la coppia che ha deciso di rendere pubblico l'accaduto proprio in occasione dell'appuntamento in Campidoglio dove era presente anche il servizio di Gay help line, rappresentato dalle associazioni Gay center, Arcigay Roma, Differenza lesbica e Azione trans. «All'esterno della stazione due giovani si sono avvicinati e hanno iniziato a farci domande riguardo al nostro rapporto ed ai nostri abiti da sposi, insinuando che potessimo essere una coppia gay - ricordano Valentino ed Alex che aggiungono: «Successivamente gli aggressori ci hanno lanciato insulti omofobi, del tipo "a noi piace la f**a", e hanno sferrato pugni sul viso di Alex, facendolo cadere a terra» fino ad estrarre un coltello di circa 10 cm. La coppia ha trovato, infine, il modo di fuggire. Poi, al pronto soccorso «sono state accertate e refertate delle lesioni al viso di Alex, mentre la squadra mobile di Roma è attualmente impegnata nelle indagini per rintracciare gli aggressori».
«Aiutiamo le forze dell'ordine ad identificare i due aggressori»
Come ricorda Gay help line, il servizio Lgbt a supporto del Comune che riceve 20mila segnalazioni l'anno, questo episodio si aggiunge a numerosi altri casi di violenza omotransfobica, come quelli avvenuti durante il capodanno a Torino, Milano e Roma. «Nella quasi totalità dei casi - si legge nella nota - le richieste rimangono nell'anonimato perché per le vittime denunciare pubblicamente non è sempre possibile. Per questo caso, aggiunge Alessandra Rossi, coordinatrice del servizio, «lanciamo un appello per aiutare le forze dell'ordine ad identificare i due aggressori».
«Pieno sostegno alla coppia»
«Pieno sostegno alla coppia» è stato espresso dalla presidente Bonaccarsi. Il municipio ha offerto anche «supporto psicologico» tramite lo sportello territoriale Lgbt gestito proprio da Gay help line. «Siamo in prima linea contro ogni discriminazione ed in particolare, a sostegno della comunità Lgbt, abbiamo anche aperto anche il Cohousing Refuge Lgbt, dedicato» alle vittime di maltrattamenti familiari o migranti «per sostenerli in un percorso di autonomia», ha precisato Bonaccorsi.