- Anita Armenise
Inquinamento oltre i limiti dell'Oms: la mappatura delle strade più esposte
Tra le strade più inquinate spicca via Druso e le vie del centro storico. L'iniziativa "strade scolastiche" doveva limitare i danni dell'inquinamento ma i dati mostrano una situazione critica
«Di che colore è l'aria che respiri?». Questa è la domanda posta dall'associazione "Cittadini per l’aria" che ha pubblicato gli interessanti risultati di una campagna di scienza partecipata sull'inquinamento dell'aria di Roma, coinvolgendo centinaia di cittadini. Lo scopo è quello di fare luce sulla qualità dell'aria della Capitale, nello specifico sulle concentrazioni di biossido di azoto, che non possiamo vedere ma che ha un impatto grave sulla salute di tutti.
La ricerca
Dal 4 febbraio al 4 marzo 2023 quasi 1500 cittadini delle due maggiori aree metropolitane, Roma e Milano, hanno misurato il biossido di azoto (NO2), un agente inquinante tra i più comuni, per mezzo di piccolo campionatore che ha raccolto l’inquinante gassoso per assorbimento.
Ai cittadini è stato chiesto di scegliere autonomamente dove collocare i campionatori passivi e di rispettare le indicazioni del protocollo di progetto e l'associazione ha posizionato un grande numero di campionatori, alcuni dei quali vicino alle stazioni di monitoraggio delle agenzie per l’ambiente di Roma e Milano, che potevano integrare i risultati della ricerca. In questo modo ogni partecipante ha potuto mappare la qualità dell’aria dove vive, lavora, vanno a scuola i loro figli.
La mappatura
La campagna di monitoraggio del biossido di azoto (NO2) ha coinvolto i cittadini delle due grandi metropoli tra febbraio e marzo dell'anno scorso.
Per il Lazio sono stati posizionati circa 500 campionatori. In particolare a Roma il 99 per cento dei 387 campionatori che rispettano i criteri di inclusione menzionati, ha misurato concentrazioni di biossido di azoto superiori alla soglia annuale di 10 μg/m³ che i ricercatori dell’OMS indicano come valore dal quale tenersi lontani, perché valori superiori provocherebbero un impatto sulla salute umana.
Altri numeri
Nella ricerca mensile, il 56 per cento dei 387 campionatori posizionati sul territorio romano e presi in considerazione dal comitato scientifico, perché in linea con il protocollo di analisi rispetto ai circa 500 totali, ha superato i 40 μg/m³, il 24 per cento ha passato i 50 μg/m³, e l’8 per cento supera addirittura i 60 μg/m³.
I simboli scuri e i contrassegni più chiari indicano dove i cittadini respirano aria di cattiva o di buona qualità.
Ciò che colpisce nella mappa sono i dati del centro, che ha registrato picchi pari a oltre 83 μg/m³, anche punti monitorati in strade che dovrebbero essere a traffico limitato come piazza Venezia (52.7 μg/m³) e via del Teatro Marcello (65.6 μg/m³), proprio sotto al Campidoglio.
Le concentrazioni nei rioni
Mostruose le concentrazioni di San Lorenzo, che raggiunge addirittura il dato di 72 μg/m³ su base mensile. Dato grave considerando che il campionatore è stato posizionato fuori una scuola, in via dei Sardi dove si trova la scuola primaria Aurelio Saffi.
O ancora, all'imbocco della tangenziale est, in via Acireale, crocevia di popoli automobilistici e sede della scuola dell'infanzia A. Diaz, la concentrazione di NO2 è pari a 63 µg/m3, sempre nella ricerca mensile.
Nel quadrante di via Cesare Massini nel IV municipio, sede della scuola dell’Infanzia Mary Poppins il rilevatore di via Palmiro Togliatti 1448, misura una concentrazione di 63 µg/m3 di NO2. Il dato è preoccupante se si considera che la via rientra nel progetto "strade scolastiche" che comporta divieti temporanei di transito, pedonalizzazioni e messe in sicurezza dell'area.
Anche il dato rilevato all’Esquilino raggiunge quasi gli stessi livelli, rilevando una concentrazione di biossido di azoto nel mese pari a 66.7 μg/m³. I dati fin qui elencati hanno ancor più valore, poiché tutti questi punti sono aree perfette per l’attivazione delle zone 30. Invece, al momento, sono dei veri propri corridoi di passaggio sempre congestionati.
Le vie più trafficate
Esplorando la mappa, attirano l’attenzione anche altre strade, come la via Cristoforo Colombo 66.7 μg/m³ e la sua prosecuzione in centro via Druso (che registra il dato cittadino più elevato 83.9 μg/m³), via Cilicia 73.1 μg/m³, e tutte le consolari: Prenestina 61.3 μg/m³, Casilina 81.7 μg/m³, Palmiro Togliatti 63.4 μg/m³, Tuscolana 62.4 μg/m³, Ostiense 67.7 μg/m³, Nomentana 55.9 μg/m³, Cassia 50.5 μg/m³, Flaminia 57 μg/m³, Aurelia 53.8 μg/m³, Portuense 52.7 μg/m³, Laurentina 47.3 μg/m³.
Perché il biossido di azoto?
La ricerca ha preso in considerazione il biossido di azoto (NO2), un inquinante che nelle città proviene principalmente dalle emissioni del traffico e in particolare dai motori diesel. La scelta è stata orientata sull'NO2 perché questo gas ha concentrazioni che si riducono molto regolando gli ingressi ai veicoli diesel e quindi l'attenzione su questo tema potrebbe limitare grossi danni.
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