Infermiera muore durante il turno, i sindacati: "Costretti a troppe ore extra"
Secondo il sindacato NurSind l'infarto accusato dall'infermiera 51enne è riconducibile alle eccessive ore extra lavorate all'Ifo per sopperire alla carenza di organico

Si chiamava Antonella Cutini e aveva 51 anni l'infermiera morta ieri (giovedì 11 luglio) mentre era in turno in un reparto dell'Ifo (Istituti fisioterapici ospedalieri). Ha accusato un arresto cardiaco e, di fronte al malore improvviso, non ha avuto scampo. Una tragedia che ha sconvolto la comunità ospedaliera, a partire dai sindacati dei lavoratori come il NurSind Roma, che ha denunciato le «moltissime ore di extra orario lavorate negli ultimi tempi dagli infermieri degli Istituti fisioterapici ospedalieri di Roma».
I sindacati: «Siamo stanchi!»
Per questo, fa sapere il segretario provinciale Stefano Barone, «a questa amministrazione chiediamo un intervento immediato che consenta ai lavoratori il dovuto riposo dopo il turno di servizio. Non è corretto sfruttare la disponibilità del personale a lavorare in extra orario!». Il sindacato si è fatto dunque portavoce dell'appello degli infermieri dell'Ifo: «Siamo stanchi! Non siamo più in grado di sopperire alla carenza di organico che cronicamente affligge questo Istituto».
«Questa organizzazione sindacale - aggiunge Barone - ribadisce quanto segnalato più volte: è necessario adeguare la dotazione organica alle esigenze delle unità operative. È questa l'unica iniziativa che può garantire agli infermieri e alle ostetriche il diritto al riposo fra un turno e l'altro, evitando la produzione cronica di extra orario con conseguente stress psicofisico».
Il segretario aziendale: «Anche 50/60 ore di extra orario al mese»
Si è unito al cordoglio e alla protesta dei lavoratori il segretario aziendale Vincenzo Lodico: «Alcuni colleghi hanno accumulato addirittura 50/60 ore di extra orario al mese. Riteniamo che questo sia inaccettabile e che metta a serio rischio la salute e la sicurezza degli operatori sanitari. Il personale infermieristico dimostra costantemente una forte dedizione al lavoro, risorsa preziosa che non dovrebbe essere sfruttata, sottoponendo gli stessi a carichi di lavoro inaccettabili».
E conclude: «La morte prematura della collega, proprio durante il turno, ha scosso l’intera comunità dei lavoratori che non intendono più soggiacere a condizioni di stress cronico dovute alla carenza di organico. Oggi la nostra amica Antonella ci ha lasciati. Tuttavia, anche in queste ore, gli infermieri subiscono nuove rimodulazioni dei turni per sopperire proprio alla sua assenza! Non abbiamo più intenzione di rischiare la nostra vita per tamponare i problemi di gestione del personale».
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