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  • Camilla Palladino

Incendio Magliana, i rifiuti restano altri due mesi: a settembre la bonifica

L'annuncio arriva dall'assessore ai Rifiuti, ai Trasporti e alla Tutela del patrimonio della Regione Lazio Fabrizio Ghera nel corso del sopralluogo fatto sul posto lunedì pomeriggio (15 luglio). Avviato un primo intervento di rimozione di alcune canne di bambù

Una parte della discarica abusiva in via Asciano. (La Capitale)
Una parte della discarica abusiva in via Asciano. (La Capitale)

Dopo un primo intervento di rimozione di alcune canne di bambù, l'area di via Asciano (Magliana) lungo l'argine sinistro del fiume Tevere, dovrà essere oggetto di un intervento di rimozione della spazzatura. Solo dopo una ricognizione dei rifiuti presenti sul terreno, dunque, sarà possibile ripulire la discarica a cielo aperto da cui lo scorso 20 giugno sono divampate le fiamme. Un intervento necessario dal momento che la plastica bruciata aveva rilasciato nell'aria sostanze inquinanti fino a raggiungere valori di diossina 126 volte superiori alla norma, come rilevato dal monitoraggio dell'Arpa, l’agenzia regionale protezione ambiente del Lazio.


Per mettere in sicurezza l'area in cui sorgono abusivamente la discarica e l'insediamento di baracche, rimuovendo i rifiuti e i resti dell'incendio, ci vorranno due mesi di lavoro a partire da settembre. Intanto da oggi (lunedì 15 luglio) e fino alla fine della settimana l'Area autorità idraulica della Regione Lazio si sta occupando dello sfalcio dell'argine a tutela e protezione delle attività produttive che si svolgono nelle immediate vicinanze, in un tratto lungo circa 350 metri con una superficie di circa 7mila metri quadri. «È un intervento molto complicato», ha spiegato l'assessore ai Rifiuti, ai Trasporti e alla Tutela del patrimonio della Regione Lazio Fabrizio Ghera (FdI) nel corso del sopralluogo fatto sul posto lunedì pomeriggio.


Ghera (FdI): «Il Comune eviti la nascita di insediamenti abusivi»

«La Regione Lazio si è attivata con questo primo intervento di pulizia di rifiuti che derivano però da insediamenti abusivi di competenza comunale. La Regione Lazio ha infatti competenza sulla vegetazione di questi argini, ma è il Comune di Roma che dovrebbe evitare la nascita di questi insediamenti abusivi. Quindi - ha proseguito facendo un appello al Campidoglio - chiediamo al Comune un intervento su questi accampamenti abusivi che poi creano la produzione di rifiuti e discariche e quindi il rischio di incendi. In futuro serve maggiore collaborazione su questi temi: quest'area, infatti, era già stata pulita e riconsegnata nel 2018. Non si può lasciare la situazione in balia di sé stessa come in questi ultimi anni. Intanto ci siamo presi in carico la pulizia dell'area».


Lanzi (Pd): «Area di esclusiva competenza della Regione»

Differente la posizione dell'XI municipio e del Campidoglio, a partire dal minisindaco Gianluca Lanzi (Pd), che lo scorso 26 giugno aveva definito il rogo un «disastro annunciato, perché da tempo denunciamo alla Regione Lazio ciò che accade su quell'area, di sua esclusiva competenza». L’incendio secondo il presidente del municipio «si sarebbe potuto evitare se la Regione avesse fatto ciò che deve». Tanto che, subito dopo l'incendio, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri aveva firmato un'ordinanza che imponeva alla Pisana «la rimozione, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti per evitare la reiterazione dei roghi». Nel rimpallo di competenze a rimetterci sono i cittadini, che vorrebbero poter fruire dell'area verde. Più di un residente, alla vista del sopralluogo in via Asciano, ha fatto presente che «la situazione è invivibile, tra sporcizia e roghi tossici». E oltre a preoccuparsi per la criticità della zona, gli abitanti si chiedono: «Non si potrebbe realizzare un parco?».


I consiglieri municipali di Magliana: «Serve un fondo straordinario»

Per risolvere in maniera strutturale il problema, i consiglieri municipali di opposizione chiedono un fondo straordinario per il decoro degli argini del Tevere. «L'intervento della Regione Lazio è stato quello di ripristinare le condizioni degli argini, ma dovrà essere seguito immediatamente dalla bonifica dei canali attualmente ostruiti ancora dai rifiuti, che non vedrà l'avvio prima di due mesi», fanno sapere Marco Palma, Vanessa Borsari e Valerio Garipoli, tutti in quota Fratelli d'Italia. «Senza pianificazione e senza un fondo straordinario messo a disposizione degli enti locali il risultato che si può ottenere è quello di mettere una toppa. La politica, anche quella nazionale, deve rendersi conto delle dimensioni di questa città e delle emergenze che è chiamata a gestire, mettendo in rete tutti i soggetti chiamati ad intervenire con una preziosa cabina di regia governativa che ponga le condizioni per stanziamenti straordinari».

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