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Immobiliare, in Italia crescono i canoni di affitto del 3% ma Roma svetta con un 5%

Anita Armenise

Meno compravendite, più locazioni è il trend evidenziato dall'osservatorio immobiliare di Nomisma

immobiliare affitti

La diminuzione dei tassi di interesse sta riattivando il mercato immobiliare italiano. Secondo quanto evidenziato dal III Osservatorio sul mercato immobiliare 2024 di Nomisma, il settore mostra i primi segnali di ripresa dopo un periodo di stagnazione legato alla progressiva riduzione del credito disponibile. Ma a Roma e a Milano, nonostante una flessione della domanda di affitti, i canoni di affitto hanno comunque registrato un aumento annuale rispettivamente del 4,7 per cento e del 3,2 per cento.


Miglioramento del mercato immobiliare: accesso a credito e stabilità dei redditi

Nomisma ha analizzato l’andamento del mercato immobiliare nelle 13 principali città italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia. Secondo l’istituto, la possibilità di una riattivazione della domanda e di una conseguente spinta al mercato dipende essenzialmente da due elementi chiave.


Da un lato, è cruciale la stabilità dei redditi delle famiglie, sebbene non si possa escludere un leggero peggioramento nel mercato del lavoro. Dall’altro, è necessario un allentamento delle attuali politiche di accesso al credito, rendendole meno rigide e selettive.


Frena la crescita dei prezzi delle case in vendita

In quanto alle vendite la crescita delle vendite è accompagnata da una stabilizzazione dei prezzi, che dopo un periodo di crescita costante si attestano, in media, sui livelli del primo semestre 2024.


Secondo l'Osservatorio Nomisma, questa stabilità dei prezzi nel secondo semestre è il risultato di un aggiustamento delle aspettative da parte dei venditori, compensato da una ridotta disponibilità ad applicare sconti durante le trattative.


La media complessiva dei 13 principali mercati immobiliari riflette anche alcune diminuzioni dei valori, tra cui spicca quella di Milano, dove i prezzi sono scesi dell’1,5 per cento nel semestre. Segnalazioni di calo arrivano anche dalla Capitale e da Bari, Torino e Venezia Laguna. Sebbene il caso di Milano possa essere interpretato come un primo segnale di indebolimento del mercato italiano, il rinnovato interesse da parte della domanda e il recupero degli scambi già in atto lasciano intravedere scenari più positivi.


Su base annua, invece, i prezzi mostrano una crescita media dell’1,7 per cento per le abitazioni in ottimo stato di conservazione e dell’1,5 per cento per quelle in buone condizioni.



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