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Camilla Palladino

Il termovalorizzatore di Roma sarà attivo «entro l'estate del 2027». Ecco tutti i dettagli

Aggiornamento: 16 ott 2024

L'impianto dal costo complessivo di un miliardo di euro avrà la capacità di gestire 600mila tonnellate l'anno di rifiuti solidi urbani indifferenziati

Il render del termovalorizzatore di Roma
Il render del termovalorizzatore di Roma

Il cantiere entro il primo trimestre del 2025, i primi rifiuti arriveranno nell'impianto entro l'estate del 2027. Questi gli obiettivi per la realizzazione del termovalorizzatore di Santa Palomba, il cui progetto è stato presentato nella tarda mattinata di lunedì 14 ottobre in Campidoglio dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri insieme all’assessora capitolina all’Ambiente, agricoltura e ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, all’amministratore delegato di Acea Fabrizio Palermo, alla responsabile progetti strategici di Acea Ambiente Barbara Maccioni, all'executive vice president e head of business development di Kanadevia Inova Fabio Dinale, e al professore ordinario di Sistemi per l'energia e l'ambiente al Politecnico di Milano Stefano Consonni.


Durante la conferenza stampa sono stati forniti nuovi dettagli sull'impianto dal costo complessivo di un miliardo di euro che avrà la capacità di gestire 600mila tonnellate l'anno di rifiuti solidi urbani indifferenziati. Dall'aspetto architettonico all'impatto ambientale, passando per la capacità di trattamento degli scarti.


La struttura del nuovo termovalorizzatore di Roma

Come sarà allora il nuovo termovalorizzatore di Roma? Lo ha spiegato Maccioni: si estenderà su una superficie di 10 ettari nell'area industriale di Santa Palomba e prevede la realizzazione di diversi edifici. Quello centrale per le attività di conferimento dei rifiuti, i forni e il trattamento dei fumi, quello polifunzionale e un terzo per ospitare i quattro impianti «ancillari»: uno fotovoltaico, uno per il recupero delle ceneri pesanti, uno sperimentale per la cattura della CO2 e una rete di teleriscaldamento.


Il render del termovalorizzatore di Roma
Il render del termovalorizzatore di Roma

Poi ci saranno le aree accessorie e verdi, come il viridarium, la serra, l'ascensore panoramico e il belvedere in cima a una torre alta quasi 75 metri. La struttura avrà la forma di una sorta di colle artificiale, in dialogo con i vicini Colli Albani, con strutture in acciaio prefabbricate e l'involucro degli edifici industriali realizzato con pelle in alluminio, materiale selezionato per la sua natura circolare. Il colore delle pareti esterne sarà graduale: più scuro in basso, più chiaro in alto.


Quanta energia elettrica produrrà il termovalorizzatore

Ma quanta energia produrrà il termovalorizzatore che Gualtieri ha definito «il progetto più avanzato al mondo sotto il profilo delle performance industriali, delle caratteristiche ambientali, di recupero e riciclo» e con «caratteristiche più avanzate di quello di Copenhagen»? La risposta è 65 megawatt di energia elettrica, sufficienti per alimentare il fabbisogno di circa 200mila famiglie di Santa Palomba.  «L'impianto - ha aggiunto il primo cittadino - riciclerà anche 15mila tonnellate di rifiuti».


Inoltre, l'utilizzo degli impianti ancillari consentirà il teleriscaldamento, il recupero delle ceneri pesanti per realizzare materiali green da costruzione e di diversi metall: «Contiamo di recuperare 10mila tonnellate l'anno di acciaio, 2mila tonnellate di alluminio e 1.600 tonnellate di rame», ha elencato Dinale. L'impianto è poi dotato di un sistema di monitoraggio delle emissioni che garantisce il controllo continuo degli inquinanti: le polveri saranno da 100 a 10mila volte inferiori a quanto emesso dal traffico stradale, le emissioni di Co2 di 80 volte inferiori a quelle delle discariche.


Quanto risparmierà Roma?

Altro fattore vantaggioso è rappresentato dal risparmio sui costi di conferimento dei rifiuti. Lo ha spiegato ancora Gualtieri: «La tariffa di conferimento sarà 178,5 euro per tonnellata di rifiuto, oggi esportando andiamo sopra i 220-230 euro», quindi «con tutto il sistema di impiantistica previsto il risparmio per Roma sarà di decine milioni di euro l'anno». Accanto al termovalorizzatore di Santa Palomba infatti il Piano rifiuti di Roma prevede «la realizzazione di due biodigestori, sui quali stiamo procedendo con i fondi del decreto Aiuti. Ai primi del 2025 inizieranno i cantieri e i due impianti saranno operativi entro il 31 dicembre del 2026», ha ricordato Alfonsi, aggiungendo: «Ci sono poi gli impianti di selezione per recupero e trattamento di carta e multimateriale».


Acea: «Progetto ambizioso»

Non sono previsti neanche spreco di acqua o traffico provocato dai tir che trasporteranno i rifiuti. «L'impianto - ha specificato Gualtieri - userà solo acqua riciclata e non ne capterà, mentre i rifiuti arriveranno via treno, quindi non ci saranno tir sulla via Ardeatina». E ha concluso spiegando che il sito è stato «scelto perché è un'area industriale e perché ha snodi ferroviari merci».


Soddisfatto l'ad di Acea, l'azienda che realizzerà l'impianto insieme a un raggruppamento d'impresa. «Il termovalorizzatore di Roma - ha detto Palermo - è un progetto molto importante e ambizioso. Abbiamo coinvolto dei partner, i migliori che ci sono al mondo su queste tecnologie a partire da Hitachi. Useremo le migliori tecnologie disponibili che portano dei risultati impressionanti. Anche il risultato estetico non è da meno. Sono particolarmente orgoglioso di presentare questo progetto, che in Acea abbiamo iniziato a studiare a ottobre 2022. Ha richiesto un impegno molto significativo della nostra azienda, impegnati tantissimi tecnici e tantissime persone di Acea».









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