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Il Tar sospende il bando per le concessioni balneari di Ostia, il Campidoglio: «Faremo appello al Consiglio di Stato»

  • Immagine del redattore: Camilla Palladino
    Camilla Palladino
  • 13 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

Il sindaco Roberto Gualtieri e l'assessore capitolino al Patrimonio Tobia Zevi hanno assicurato che scioglieranno i nodi illustrati dal Tar sulle concessioni balneari e che, in ogni caso, la stagione sarà garantita

Il litorale di Ostia
Il litorale di Ostia

Il Tribunale amministrativo per il Lazio sospende in via cautelare il bando per l'affidamento di 31 concessioni sul litorale romano. È stato accolto dal Tar il ricorso presentato da alcuni balneari contro il Campidoglio e l'Agenzia del demanio per annullare l'avviso pubblico dello scorso 14 febbraio, presentato un paio di giorni prima nella sala delle Bandiere dal sindaco Roberto Gualtieri insieme all'assessore capitolino al Patrimonio Tobia Zevi. A prendere la decisione la sezione quinta ter del Tribunale, che ha rimandato la discussione fissando l'udienza al prossimo 14 ottobre. Al momento quindi la gara non è propriamente annullata, ma bloccata nel suo iter burocratico.


I nodi da sciogliere sulle concessioni balneari secondo il Tar

Il motivo è legato al fatto che «il ricorso si presenta assistito da apprezzabili profili di fumus boni iuris», hanno scritto i giudici, cioè alcuni nodi da sciogliere legati all’applicazione della normativa nazionale e regionale. Uno nello specifico: «L'assenza del Piano di utilizzo degli arenili (Pua), che ai sensi della legge regionale impone all’Amministrazione l’indizione di gare di durata massima annuale, mentre la norma nazionale prevede una durata da un minino di cinque ad un massimo di venti anni», fa sapere il Campidoglio. Il bando pubblicato un mese fa per le concessioni balneari ha durata annuale con possibilità di rinnovo, di anno in anno, per altri due (1+1+1). Spiega ancora il Tar: «La cosiddetta gara ponte indetta da Roma Capitale pare disancorata dal nuovo paradigma legale», che sussiste «il periculum in mora, avuto riguardo alle argomentate deduzioni di parte ricorrente, non adeguatamente contraddette dall'amministrazione resistente».


Zevi: «Faremo appello al Consiglio di Stato»

La risposta del Campidoglio non si è fatta attendere. «Riteniamo indispensabile procedere con l’appello cautelare al Consiglio di Stato», fondamentale «per capire se la normativa nazionale prevalga su quella regionale e se, quindi, sia possibile procedere con gare pluriennali anche in assenza del Pua», annuncia Zevi, ribadendo con fermezza la «solidità dei valori e principi che risiedono alla base dei bandi pubblicati». E, oltre a garantire che la stagione balneare 2025 sarà salva in ogni caso, prosegue: «L’obiettivo dell’amministrazione è garantire trasparenza, legalità e il corretto utilizzo del demanio marittimo, in coerenza con le norme vigenti. Rispettiamo qualsiasi pronunciamento, ma riteniamo che la nostra impostazione sia rispettosa della normativa e dei principi sanciti dalla nuova legge. Difendiamo fermamente anche l’innovazione relativa alle royalty come opportunità di reale valorizzazione del litorale».


Gualtieri: «Garantiremo in qualsiasi circostanza la stagione»

La posizione di Palazzo Senatorio è stata ribadita anche dal suo titolare, il sindaco Roberto Gualtieri, a margine della conferenza stampa di presentazione della manifestazione di sabato 15 marzo «Una piazza per l'Europa»: «La sospensiva non dice che non bisogna fare le gare, ma mette in discussione il fatto che le gare siano brevi. C'è una contraddizione tra due norme: una che dice che senza Pua si possono fare solo brevi, l'altra che vanno fatte più lunghe. Adesso scioglieremo questo aspetto, ma in ogni caso garantiremo in qualsiasi circostanza la stagione. Il principio delle gare è giusto, e lo dice anche il Tar».

 


 

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