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Edoardo Iacolucci

Il sit-in dei residenti del Centro contro movida e degrado, a Campo de' Fiori: «Siamo disperati»

La manifestazione sotto la statua di Giordano Bruno dei residenti dei rioni, e non solo, per illuminare la questione delle condizioni di vita quotidiane di chi vive in Centro, tra malamovida, dehors, soste selvagge e immondizia

Manifestazione a Campo de' fiori (La Capitale)
Manifestazione a Campo de' fiori (La Capitale)

«Vogliamo più controlli e sanzioni efficaci». «Basta concerti, musica e schiamazzi». Questi tra gli striscioni che ieri sera hanno riempito la piazza di Campo de’ Fiori, all’ombra della statua di Giordano Bruno. Tra il suono di fischietti e pentole utilizzate a mo’ di tamburello, quasi un centinaio di residenti dei vari rioni del Centro Storico - ma anche zone più periferiche - si sono ritrovati per manifestare contro il degrado, notturno e non, in cui sono costretti a vivere quotidianamente: «Siamo disperati – spiega Giovanna del Comitato Campo de’ Fiori -. Non ne possiamo più della movida, dei tavolini che arrivano la sera fino al davanti alla statua di Giordano Bruno: veramente, non ne possiamo più. E come noi sono moltissimi residenti del Centro storico di Roma».

 

Il sit-in sotto la statua di Bruno

Proprio sotto la statua di Bruno si alternano vari protestanti, in maniera molto pacifica e portando istanze più concrete che politiche: «È in atto la rottura del tessuto social del rione: ci vogliono cacciare dalle loro case. Lotteremo uniti in tutti i rioni di Roma» grida uno di loro al microfono. «Noi non se ne annamo» gli fa eco un altro manifestante dalla piazza. Prende poi parola Filippo Anfosso, del Comitato piazza di Pietra: «È aumentato il degrado, il rumore, la sporcizia e con questo anche l’illegalità – puntualizza -. Poi c’è grande incertezza e lentezza normativa: ad esempio per gli artisti di strada stanno mettendo più a scriverlo di quanto ci è voluto per lo Statuto delle Nazioni Unite. A via del Passero – continua -, oltre a non passare l’ambulanza, non passa neanche il passeggino: vogliamo avere diritto di vivere con le famiglie, poter essere padri, nonni».

sit-in campo de' fiori dehors

I residenti rionali non ci stanno ad essere ridotti ad una categoria «in via d'estinzione» come recita un cartello, o peggio ancora già fantasmi, come sono mascherati due residenti che emblematicamente in una spettrale tunica bianca si aggirano tra i vari protestanti.

 

Dai comitati: «Siano rispettate le norme»

«Quello che noi chiediamo – aggiunge Simonetta Marcellini di Emergenza Trastevere - è soltanto rispetto delle normative e dei regolamenti che ha scritto l'amministrazione stessa e che non riesce a far rispettare – sottolinea -. Vedi regolamento sui tavolini, sulla musica, sugli artisti di strada, sull’occupazione del suolo pubblico. Regolamenti scritti da loro…Trastevere è ormai un "mangificio", strade invase da tavolini di ristoranti, e musica a tutto volume. Io vengo da un rione disastrato ma sono qui per andare avanti. A Roma non c’è più un territorio sicuro. Altre zone stanno diventando come Campo de’ Fiori e Trastevere». Infatti, oltre ai comitati del Centro ce ne sono molti altri: Comitato Antimovida Piazza Bologna, Parco Finanze Castro Pretorio, Comitato Prati-Candia, Associazione Rqt - Trieste Somalia e Comitato Monte Ciocci.

 

La questione della Ztl

sit-in a campo de' fiori

Ma le zone più emblematiche rimangono quelle centrali, dentro la Ztl. Ed un problema emerso da più voci è proprio questo: «La Ztl è diventata una cosa impossibile – prosegue Simonetta -, perché è a servizio della somministrazione. Se chiude alle 9 vuol dire che chiude in un orario dove ha permesso a tutti quanti di entrare nel rione con le proprie macchine e fare parcheggi selvaggi…». Sulla Ztl interviene anche un’altra residente del Centro, Loredana Prolio: «La Ztl noi la paghiamo profumatamente. Inoltre, pago 1800 di parcheggio perché ci hanno distrutto via dei Vecchiarelli. È giusto chiedere un tavolo d’incontro con il sindaco, ma le amministrazioni pensano solo con i soldi: iniziamo a non pagare la Ztl. Perché se entro e non ci sono posti – conclude appassionata -, io non ti pago». «Per inciso - irrompe un residente subito dopo - un cambio targa costa 130 euro. È una tassa vessatoria. Questo indica come i cittadini del centro sono un fastidio. Facciamoci vedere facciamoci sentire».

 

Ddl sulla concorrenza e la questione dei dehors

sit-in

L’evento scatenate perché i residenti si ritrovassero in questo sit-in è l’articolo 23 del ddl sulla «Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023» a firma Urso-Salvini, attualmente in discussione presso la decima commissione Attività produttiva della Camera, che conferisce al governo una delega per il riordino delle disposizioni sui “dehors” in spazi di interesse culturale o paesaggistico: «Questa delega - spiegano in piazza -, prevede lo smantellamento del sistema di tutela delle città d’arte, definito dal codice dei Beni culturali e del Paesaggio, poiché - precisano - in tutti gli spazi e le aree attualmente tutelate elimina in via ordinaria la necessità delle autorizzazioni delle Soprintendenze (e degli altri uffici del ministero della Cultura) per l’installazione dei dehors. È vergognoso».

Si prevede con questo disegno di legge, infatti, la liberalizzazione dell’autorizzazione per installare dehors in aree urbane di interesse storico o artistico, tranne nei casi prossimi a siti archeologici o di valore culturale eccezionale, dove permangono regimi di autorizzazione specifici.

 

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