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Il nucleare al centro del rilancio energetico, l'appello di Ain e industrie al governo per una svolta strategica

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    Redazione La Capitale
  • 3 dic 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Alla giornata annuale dell'associazione Italiana Nucleare, istituzioni e stakeholder chiedono una roadmap ambiziosa per integrare centrali nucleari e rinnovabili, garantire autonomia energetica e sostenere la competitività industriale del Paese

L'industria e le opportunità del nucleare, evento di Ain
«L'industria e le opportunità del nucleare», evento di Ain

Oggi al Teatro Eliseo si è tenuta la giornata annuale dell'Associazione italiana nucleare (Ain), dal titolo «L'industria italiana e le opportunità del nuovo nucleare». L'evento ha riunito istituzioni, stakeholder, esperti internazionali e rappresentanti delle industrie energetiche, focalizzandosi sulle sfide e le opportunità offerte dal nucleare per il rilancio del sistema energetico italiano.


Il ruolo cruciale del nucleare nel futuro energetico

Il Presidente dell'Ain, Stefano Monti, ha evidenziato i rischi legati alla mancanza di un programma nucleare in Italia: «Il prezzo medio dell'energia elettrica nel 2023 in Italia è stato del 30 per cento superiore rispetto a Germania e Francia e del 50 per cento superiore alla Spagna, penalizzando famiglie e oltre 3.000 aziende energivore. La transizione verde è essenziale, ma non sufficiente senza il contributo del nucleare». Monti ha quindi sottolineato la necessità di una strategia integrata nucleare-rinnovabili, della rimozione delle ambiguità politiche e maggiori investimenti in ricerca, sviluppo e impianti nucleari di ultima generazione.


interventi delle istituzioni e leader del settore

«Stiamo predisponendo il quadro normativo - ha dichiarato Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso - per sviluppare in Italia impianti nucleari di terza e quarta generazione, con l'obiettivo di avviare un programma sicuro e competitivo entro fine anno».

Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato poi una proposta in legge delega per un nuovo schema di governance energetica: «Se la politica, l'imprenditorialità, la ricerca si confrontano per lavorare in uno scenario di impegno comune, questo significa che il nostro Paese è maturo anche culturalmente per tornare a parlare di produzione di energia nucleare. Stiamo lavorando a una proposta in legge delega per definire un percorso normativo e un nuovo schema di governance del sistema. Le scelte di inserire anche il nucleare nel mix energetico da qui al 2050 è una scelta per l’ambiente, per l’economia, per le tasche dei cittadini e delle imprese che pagano le energie molto più che altrove».


Il ministro Pichetto Fratin ha proseguito: «Vorrei porre anche la questione del deposito unico nazionale, perché ha ragione che dice che non si può pensare a un ritorno al nucleare se non riusciamo a trovare un posto per stoccare i rifiuti radioattivi. Dobbiamo affrontare questo tema con responsabilità, nella consapevolezza che una soluzione o più soluzioni vanno trovate a prescindere dalla produzione di energia da fonte nucleare, perché il Parlamento e il Paese decideranno se installare i piccoli reattori, ma tutti gli italiani continueranno a fare radiografie, radioterapie, che produrranno scorie o comunque rifiuti da stoccare da qualche parte in sicurezza. Nei giorni scorsi abbiamo avviato una procedura di Vas per la carta delle aree idonee. Le realtà locali saranno convolte e potranno dire la loro naturalmente. Noi decisori politici abbiamo la responsabilità di indicare soluzioni che siano positive per l'oggi e in grado di garantire una prospettiva al Paese e alle nuove generazioni».


Roadmap per il rilancio del nucleare in Italia

L'Ain e le industrie energivore hanno presentato richieste concrete al Governo: una cabina di regia nazionale per potenziare le infrastrutture e garantire procedure rapide e certe, un Autorità di Sicurezza Nucleare indipendente, con risorse adeguate e la promozione degli Small Modular Reactors (Smr), pronti in Europa entro il 2030.


Inoltre è emersa la necessità di formare e valorizzare le eccellenze italiane, con l'obiettivo di generare 10mila posti di lavoro altamente qualificati per ogni gigawatt di capacità nucleare installata, con una comunicazione trasparente per coinvolgere cittadini e superare diffidenze sul nucleare.


Secondo Ain, il nucleare è una risposta energetica essenziale per più fattore: efficienza energetica senza eguali, una pastiglia di combustibile nucleare da 5 grammi produce energia pari a 360 m³ di gas o 350 kg di petrolio. Per un minimo impatto ambientale, occupando il nucleare uno spazio 100 volte inferiore rispetto a solare ed eolico per la stessa energia prodotta e infine porterebbe secondo i sostenitori, benefici economici e occupazionali, perché raggiungere 150 Gw di capacità nucleare nell'Ue entro il 2050 creerebbe oltre un milione di posti di lavoro.


Così per Stefano Monti di Ain «non è solo una tecnologia avanzata, ma una scelta strategica indispensabile per sicurezza energetica, decarbonizzazione e competitività industriale. Agire ora è fondamentale». In aggiunta alle sue parole quelle di Yves Desbazeille (Nucleareurope) secondo cui «un maggiore utilizzo del nucleare accelererà la decarbonizzazione e ridurrà i costi, garantendo sicurezza energetica per l'Ue»


Poi prende parola Aurelio Regina, presidente, Gruppo Tecnico Energia Confindustria: «Crediamo che le nuove tecnologie come gli Small Modular Reactor (Smr) e gli Advanced Modular Reactor (Amr) potranno giocare un ruolo importante in quello che sarà il mix energetico del prossimo futuro, come riconosciuto anche nel recente Comunicato Finale del G7 a Presidenza italiana, per alimentare distretti industriali e contribuire alla decarbonizzazione, alla competitività e alla sicurezza del sistema energetico».


Gentile: «Italia ad un punto di svolta per il futuro energetico»

Secondo Daniela Gentile, amministratrice delegata di Ansaldo Nucleare «l’Europa e l’Italia sono a un punto di svolta per il futuro energetico, impegnate a ripensare il proprio modello con soluzioni sicure e sostenibili». Paolo Arrigoni, presidente Gse aggiunge: «proprio perché il sistema energetico deve essere decarbonizzato, ma al contempo sicuro e in grado di fornire energia a costi adeguati, che il binomio rinnovabili-nucleare é imprescindibile». Servono, secondo il presidente di Gse, «risposte a breve-medio termine che solo il nucleare di ultima generazione, pulito e sicuro, può garantire».


Luca Mastrantonio, Head of Nuclear Innovation di Enel Group pensa che «per un futuro programma Nucleare Italiano è fondamentale una strategia di aggregazione che sostenga lo sforzo complessivo di sistema».


Infine, Lorenzo Mottura, vicepresidente esecutivo Strategia Edison, ha concluso: «La sfida dell’abbattimento delle emissioni Co2 richiede un approccio improntato sulla neutralità tecnologica che consenta di mantenere la competitività dell’industria e la convenienza per i cittadini».

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