Il cinema italiano unito lancia un appello per il Fiamma
Aggiornamento: 18 giu
A due anni dall’acquisizione, il Centro sperimentale di cinematografia ha abbandonato il progetto di rilancio della storica sala romana, dove nel 1960 è stato proiettato per la prima volta "La dolce vita"
Sono quasi 200 gli autori, le autrici, i registi e le registe che si oppongono all'abbandono del progetto di ristrutturazione della sala ex Fiamma. L'appello è indirizzato al Centro Sperimentale di Cinematografia e contesta la volontà dell'attuale dirigenza di voler dismettere la sala sita in via Bissolati.
La lettera è stata firmata da autori dal calibro di Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Paola Cortellesi, Gabriele Salvatores, Marco Bellocchio, Nanni Moretti, Margherita Buy, Giuseppe Tornatore, Paolo Virzì e Michele Riondino.
L'appello per il cinema Fiamma
A due anni dall’acquisizione, il Csc ha abbandonato il progetto di rilancio della storica sala romana, dove nel 1960 è stato proiettato per la prima volta "La dolce vita". La notizia ha causato il malcontento, manifestato in una lettera, di molti autori e registi italiani.
«Un paio di anni fa il Consiglio di Amministrazione del CSC aveva deciso di acquistare il Cinema Fiamma. La notizia è stata da tutti noi salutata con entusiasmo, perché ritenevamo che Roma e l’Italia avessero bisogno di una sala importante, centrale, adattabile agli usi diversi. Apprendiamo invece che il progetto in oggetto, non solo è bloccato, ma che la sala acquistata a luglio 2022 è in vendita» si legge nel reclamo.
«La Cineteca Nazionale, il cinema italiano, la cultura italiana, hanno bisogno di una sala cinematografica che non sia solo esposizione, ma luogo di formazione, incontro, studio e, perché no, celebrazione del nostro cinema e dei nostri autori. Oltretutto una istituzione come questa sarebbe anche volano e motore per un turismo diverso, culturale, per la Capitale del nostro Paese. Ci aspettiamo che tutte le istituzioni coinvolte ci ascoltino e ci aiutino a trovare risposte in tal senso».
I firmatari chiedono un confronto con la dirigenza del CSC per capire le ragioni alla base della scelta e la presenza o meno di presupposti per andare avanti con il progetto.
La replica del presidente del Csc
Nella decisione di vendere il Cinema Fiamma «non c'è nessuna intenzione di privare il Centro Sperimentale di Cinematografia di una sala, tutt'altro», ha immediatamente replicato il presidente del Csc Sergio Castellitto ai tanti che hanno firato un appello contro la dismissione della sala di Roma. Poi ha accettato l'invito al confronto: «Quando sarà possibile sarà un piacere incontrarvi per chiarirvi ancora meglio il progetto».
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