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  • Redazione La Capitale

Trastevere, residenti contro l'abbattimento dei platani: "Senza alberi e senza ombra"

Interventi tra Trastevere e Monteverde, in via Dandolo e viale Glorioso. Una parte delle piante era già stata sostituita nel 2015 con alcuni frassini. Il Comune: «Sono alberi da sradicare, classificati dai nostri agronomi in Classe D ovvero "pericolo imminente"»

platani
Platani su Lungotevere, Trastevere (La Capitale)

Nei viali alberati che collegano Trastevere a Monteverde Vecchio, i residenti protestano per gli interventi di potatura che interessano alcuni platani di via Dandolo e viale Glorioso minacciando di legarsi ai fusti delle piante per scongiurarne l’abbattimento. Una parte di queste secolari alberature venne sostituita nel 2015, con alcuni frassini «ma molti di questi si sono seccati anche perché piantati troppo piccoli - spiega una signora che abita accanto alla “Scalea del Tamburino” — e così restiamo senza alberi e senza ombra».


I platani, invece, sembrano godere ancora di buona salute anche se è in corso, da parte dei forestali consultati dai cittadini, uno studio sulle radici degli esemplari che si intendono abbattere (sul cartello si legge da ieri fino al 30 agosto). «Il fatto grave - incalza Maria Elena Carosella coordinatrice di vari Comitati cittadini in difesa del verde come Tam (Tutela dei grandi Alberi di Monteverde) - è che scrivono “potature” e invece li abbattono. E quando invece li potano, lo fanno in maniera assurda, spesso provocandone malattie o morte. Poi l’asfalto, quando rifanno i marciapiedi, non lascia spazio al tronco. E, infine, non avvertono per tempo la popolazione che si ritrova dall’oggi al domani senza più alberi sotto casa».


Problemi anche a Villa Sciarra 

«Parliamo di quattro alberi tutti in “classe D” ovvero con pericolo di crollo imminente - replicano dal Dipartimento tutela ambientale del Campidoglio - su via Dandolo al momento è in programma l’abbattimento di un solo platano che è totalmente secco e morto mentre su viale Glorioso nelle stesse condizioni ci sono due platani e un frassino. Come è noto, i nostri giardinieri, dopo aver sottoposto le alberature alla prova visiva, per qualsiasi intervento che esuli dalla manutenzione ordinaria hanno bisogno della perizia di un agronomo che, ovviamente, è stata fatta. Capiamo e anche apprezziamo l’attaccamento dei cittadini al verde e agli alberi, ma ci sono situazioni che impongono interventi di questo tipo, per la sicurezza di tutti».


Le accuse dei residenti però non si fermano al solo espianto dei platani: «Tagliano gli alberi e li sostituiscono con piante giovani che non vengono annaffiate da nessuno — sottolinea Simonetta Pace dell’Associazione Amici di Villa Sciarra — come è avvenuto nel parco da cui prende il nome la mia associazione, dove alcuni dei pini rimessi per sostituire quelli enormi abbattuti, sono già morti», osserva.


Masterplan per 325mila piante

 «La manutenzione e le innaffiature sono effettuate da ditte in appalto — rispondono dal Dipartimento - e nei dodici mesi successivi alla piantumazione sono obbligati a recarsi sul posto 18 volte per garantire l’attecchimento dell’albero documentando con foto il suo stato di salute». Il Comune ha un ambizioso progetto di intensificazione e ripristino delle alberature stradali, anche in contrasto ai cambiamenti climatici contando soprattutto sui fondi del Pnrr.


«In questa direzione è stato realizzato un Masterplan per il potenziamento del nostro patrimonio di alberi — concludono dal Campidoglio — Un programma scientifico per la tutela e la rigenerazione delle circa 325 mila piante diffuse sul territorio urbano della Capitale».

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