I cardinali si preparano al Conclave con «Conclave»: il film diventa un compendio per i cardinali
- Edoardo Iacolucci
- 7 mag
- Tempo di lettura: 3 min
I Cardinali si affidano a Hollywood per scegliere il Papa. Il film con Ralph Fiennes diventa una guida insospettata per i porporati riuniti a Roma. Dietro le quinte, tra scandali e strategie, la realtà supera la finzione

I cardinali si affidano a Hollywood per scegliere il PapaIl film con Ralph Fiennes diventa una guida insospettata per i porporati riuniti a Roma. Dietro le quinte, tra scandali e strategie, la realtà supera la finzione.
Il confine tra realtà e finzione è ormai sempre più labile. I cardinali che hanno in mano il futuro della Chiesa cattolica si affidano al cinema per comprendere le dinamiche del Conclave. Non è più solo una pellicola di successo: è lo specchio fedele di una Chiesa in cerca di una nuova guida, sospesa tra riti antichi e sensibilità moderne.
Secondo quanto riportato da Ben Munster su Politico, alcuni dei 133 cardinali elettori che si riuniscono oggi, mercoledì, nella Cappella Sistina hanno guardato Conclave per prepararsi al momento più segreto e decisivo della vita ecclesiastica. In particolare, diversi elettori — nominati da Papa Francesco negli ultimi anni e provenienti da diocesi minori — hanno trovato nella pellicola una rappresentazione
«straordinariamente accurata»
delle dinamiche reali.
«Il film è stato più utile di certi manuali», ha dichiarato, in forma anonima, un religioso coinvolto nel processo.
In un’epoca in cui persino l’elezione del nuovo Papa può risentire dell’influenza del grande schermo, Conclave, interpretato da Ralph Fiennes e diretto da Edward Berger, si è trasformato in un inatteso manuale per i cardinali riuniti in Vaticano.
Mentre il mondo cattolico attende l’elezione del nuovo Pontefice, diversi ecclesiastici hanno ammesso di aver preso ispirazione dal film per orientarsi tra rituali e dinamiche interne del Conclave. Ancora una volta, secondo quanto riportato da Politico, alcuni dei 133 cardinali elettori hanno visto la pellicola per prepararsi al momento più delicato della loro vita ecclesiale.
Conclave, il film che anticipa la realtà
Uscito nei cinema appena quattro mesi prima della morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, il film mette in scena una narrazione sorprendentemente simile al contesto attuale: intrighi, lotte di potere, scandali e un outsider inatteso tra i candidati al soglio pontificio. Il protagonista, il cardinale Thomas Lawrence (interpretato da Fiennes), deve affrontare tensioni tra fazioni ecclesiastiche, dossier scottanti e decisioni morali di enorme peso.
Un clima già rovente: scandali ed esclusioni
Proprio come nel film, anche il vero Conclave è segnato da tensioni. Tra i casi più discussi, quello del cardinale Angelo Becciu, travolto da uno scandalo finanziario. Una lettera postuma di Papa Francesco sembrava averne sancito l’esclusione, ma Becciu ha smentito:
«Il Papa non mi ha estromesso».
Una situazione ambigua, che contribuisce ad alimentare le somiglianze tra finzione e realtà.
Il Conclave del 2025 si svolge in un momento di transizione critica: la Chiesa non cerca soltanto un nuovo Papa, ma anche una nuova identità. Le linee di frattura interna — tra conservatori e riformisti, tra europei e sudamericani, tra Chiesa istituzionale e periferie del mondo — emergono con forza.
Una pellicola diventata specchio della Chiesa
Conclave, diretto da Edward Berger e uscito pochi mesi prima della morte del Pontefice, racconta proprio questo: tensioni interne, dossier segreti, lotte di potere, e un protagonista — il cardinale Lawrence — chiamato a mantenere l’equilibrio tra spiritualità e politica.
Il film, tratto dal romanzo di Robert Harris, oggi viene letto da molti come una premonizione. Non tanto per la trama, quanto per l’atmosfera: chiusa, tesa, misteriosa. E incredibilmente simile alla realtà.
Una Chiesa che cambia anche nel modo di prepararsi
Un tempo erano i testi sacri, i manuali di teologia e le consultazioni tra cardinali a fare da guida. Oggi, nell’era della comunicazione globale e dell’immagine, anche un thriller può diventare una bussola. E, in un certo senso, il ricorso a Conclave dice molto sulla trasformazione della Chiesa: più esposta, più osservata, e — forse — più consapevole della sua dimensione mediatica.
Mentre il mondo attende il nome del nuovo Papa, i riflettori restano puntati su Roma. Ma questa volta, accanto al bianco della fumata, si intravede anche il riflesso argenteo del grande schermo.