"Giustizia per Caracas" al Mandrione in centinaia per il gattino ucciso
Aggiornamento: 18 lug
Oltre molti residenti amici e conoscenti anche associazioni animaliste come Antimalisti italiani e Lega antivisezione (Lav)
«Non mi aspettavo tutta questa presenza eravamo tantissimi: è stato molto molto emozionante» così Miro commenta la manifestazione da Villa Lais a via del Mandrione, a cui partecipano oltre cento persone. Fischietti, megafono per scandire la volontà di fare giustizia e un solenne minuto di silenzio, come fosse un commovente funerale laico. Cartelloni con scritto «Giustizia per Caracas» e piccole candele accese sono i messaggi contro la violenza sugli animali e in memoria del gattino Caracas, ucciso legato ai binari del treno qui al Mandrione: «Il mio gattino è stato ammazzato trucidato sui binari legato con un pezzo di plastica bianca e rossa da ignoti non sappiamo bene chi siano» racconta Miro.
Qui, molti residenti amici e conoscenti, anche associazioni animaliste come Antimalisti italiani e Lega antivisezione (Lav).
Le indagini, intanto, sono portate avanti proprio dalla Lav che segue la vicenda anche legalmente: «Oggi – continua Miro -, ho organizzato questa manifestazione insieme al gruppo del comitato «Villa Lais» per cercare di muovere un po’ di energie per cercare di sensibilizzare perché ormai Caracas non me lo ridarà più nessuno. Ma quello che possiamo fare è dire di che non abbiamo paura che non ce ne andiamo e siamo nelle strade che continueremo a starci per fare il possibile perché questi fatti non accadano più. Io credo - osserva Miro, - che nel momento in cui tu hai la capacità di prendertela con un piccolo "esserino" il passaggio da prendertela con un "esserino", un essere umano è un attimo».
La storia ha avuto una forte eco mediatica e ha toccato molte persone: «Sento - conclude Miro con uno spiraglio di luce -, che questo è una storia che sta smuovendo gli animi: ci sta unendo e non dividendo e questo è ed è importante».
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