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  • Camilla Palladino

Giubileo, ecco come cambierà piazza San Giovanni dopo i lavori

Il progetto di riqualificazione è cambiato dopo il ritrovamento di alcuni reperti archeologici emersi durante gli scavi

Il render del nuovo volto di piazza San Giovanni. (Roma Capitale)
Il render del nuovo volto di piazza San Giovanni. (Roma Capitale)

Cambia il progetto di riqualificazione di piazza San Giovanni per i ritrovamenti archeologici emersi durante gli scavi, ma i lavori saranno conclusi rispettando il cronoprogramma. Lo hanno annunciato durante il sopralluogo di giovedì 18 luglio l'assessora ai Lavori pubblici Ornella Segnalini e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, con il delegato del Papa monsignor Rino Fisichella e i funzionari della Soprintendenza speciale di Roma. Quindi nonostante il rinvenimento dei resti del «Patriarchio» (in questo articolo spieghiamo bene di cosa si tratta), gli interventi a San Giovanni termineranno entro la scadenza del 24 dicembre, cioè l'apertura della Porta Santa.


Il nuovo volto di piazza San Giovanni

Ma quale sarà il nuovo volto di piazza san Giovanni? Il cantiere ha una superficie di circa 18mila metri quadri e prevede il rifacimento di una pavimentazione continua, con panche monolitiche in travertino. Particolare attenzione sarà riservata al mantenimento del verde pubblico e alla sostenibilità ambientale. Sono, infatti, previste aiuole dotate di impianto di innaffiamento automatico e dodici fontane a raso per contrastare le isole di calore. L'opera è finanziata con 15 milioni del Giubileo ed è eseguita dal dipartimento dei Lavori pubblici di Roma Capitale.

Il render del nuovo volto di piazza San Giovanni. (Roma Capitale)
Il render del nuovo volto di piazza San Giovanni. (Roma Capitale)

Invece i reperti, in accordo con la Soprintendenza Speciale di Roma, saranno protetti con geotessuto e con 20 centimetri di materiale inerte per segnalare la presenza di strutture e infine ricoperti, dal momento che non è necessario spostarli. Per quanto riguarda il cambiamento nel progetto iniziale, è stato necessario modificare il sistema impiantistico a servizio delle fontane a raso previste, riducendo alcuni giochi d'acqua ma non il numero di specchi di acqua previsti. In particolare, è stata stabilita la riduzione e il riposizionamento della vasca ipogea, con la conseguente totale modifica dei relativi impianti.


Segnalini: «Sarà un nuovo spazio urbano»

Ornella Segnalini, assessora ai Lavori pubblici del Campidoglio. (La Capitale)
Ornella Segnalini, assessora ai Lavori pubblici del Campidoglio. (La Capitale)

«Questo cantiere - ha commentato l'assessora Segnalini - ci restituirà una piazza completamente rinnovata che contribuirà a valorizzare la splendida Basilica di San Giovanni. Fino ad oggi questo luogo è stato poco valorizzato e utilizzato fondamentalmente come teatro del grande evento dell'1 maggio, ma sostanzialmente poco vissuto dai romani. Il nuovo assetto prevede che diventi uno spazio urbano vivibile con aree verdi e fontane, il sistema di irrigazione farà in modo che le aiuole ricevano l'acqua necessaria. L'intervento prevede inoltre la creazione di una vasca di laminazione che raccoglie l'acqua piovana: un serbatoio che protegge dagli allagamenti e conserva la risorsa. È un progetto che ha delle caratteristiche innovative che ben si intersecano con le scoperte archeologiche».


Gualtieri: «In tempo per l'apertura della Porta Santa»

Roberto Gualtieri, sindaco di Roma. (La Capitale)
Roberto Gualtieri, sindaco di Roma. (La Capitale)

E ha assicurato Gualtieri: «Il cantiere si chiuderà in tempo per l’apertura della Porta Santa. Naturalmente, questo ritrovamento ha richiesto molto lavoro aggiuntivo, ma non va considerato come un incidente, semmai come un regalo, perché è un ritrovamento di grandissima importanza. Dove sarà installata la vasca di alimentazione delle fontane non è stato trovato nulla e questo ci consentirà di procedere. Ora verrà fatta la ricostruzione in 3D di quello che si è trovato per valorizzare i reperti e raccontare un pezzo di storia di Roma. Si lavorerà per realizzare il progetto, anche perché sarebbe impensabile privare Roma di questa piazza. Ma in futuro, grazie alle conoscenze acquisite si potrà riprendere a scavare e pensare ad esempio a una visitabilità sotterranea, senza far venir meno la piazza con il suo uso civico che è stata riprogettata proprio in questo senso».


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