Gioco d'azzardo, Asl Roma Tre per prevenzione, cura e riabilitazione
I dati più preoccupanti sono quelli relativi ai ragazzi tra i 14 e i 17 anni: uno su quattro dichiara di aver avuto accesso al gioco d’azzardo
«Passo fondamentale è superare lo stigma. Purtroppo, vergogna e imbarazzo frenano l’accesso al servizio di cura». A fare luce sul problema è Alessandro Gisondi, coordinatore progetto DGA per l’Area Romana della Asl Roma 3 che rilancia anche in estate “Quando il gioco non è più un gioco”, il progetto di prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo promosso attraverso una nuova campagna social.
Combattere il gioco d'azzardo, la campagna della Asl Roma 3
Ad occuparsi dell'iniziativa è la UOC Salute Dipendenze dell’azienda sanitaria romana, che offre servizi e prestazioni nelle sedi di Via Vaiano 53 a Roma, di Via Tagaste 2/4 ad Ostia e di via delle Ombrine 9 a Fiumicino.
Il Dga (disturbo da gioco d’azzardo) è altamente diffuso tra gli uomini (oltre la metà risulta occupata) con un’età media che supera i 50 anni, sebbene anche quella compresa tra i 30 e i 40 anni sia un’età considerata a rischio. I dati più preoccupanti sono quelli relativi ai ragazzi tra i 14 e i 17 anni, uno su quattro dichiara di aver avuto accesso al gioco d’azzardo. Tra gli studenti risulta alta anche una percentuale di giocatori problematici e la concomitanza con l’uso di sostanze, fumo e alcol e con stili di vita non salutari.
La pandemia aggrava il problema: aumento del 60% dei pazienti
«I dati del 2023 relativi ai residenti sul territorio di competenza della Asl Roma 3 indicano quasi 1.355 pazienti totali, suddivisi per dipendenza da sostanze stupefacenti, alcol, altre dipendenze. Il numero relativo agli utenti per il gioco d’azzardo è davvero esiguo: solo 68 persone (più della metà vive a Ostia) a fronte di un fenomeno il cui volume è lievitato dopo la pandemia con un aumento che raggiunge anche il 60 per cento» spiega Alessandro Gisondi.
Il facile accesso all'online abbassa l'età del gioco
«La strada da percorrere quando ci si trova di fronte a quella che negli ultimi anni è diventata una vera e propria dipendenza, con un abbassamento dell’età in cui ci si avvicina al gioco d’azzardo e con il facile accesso al gioco on line, è oggi più insidiosa. La nostra Asl, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Istituto Superiore di Sanità, anche grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione Lazio, si è attivata, negli ultimi anni, per offrire aiuto», spiega Francesca Milito, Direttore Generale della Asl Roma 3
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