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Gianni Alemanno resta in carcere: la decisione del tribunale di Sorveglianza di Roma

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 28 gen
  • Tempo di lettura: 2 min

Lo ha stabilito il Tribunale di sorveglianza di Roma, respingendo ogni richiesta di misure alternative

Gianni Alemanno
Gianni Alemanno

L'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, continuerà a scontare la sua pena in carcere.


Lo ha stabilito il Tribunale di sorveglianza di Roma, respingendo ogni richiesta di misure alternative. Alemanno è detenuto presso la casa circondariale di Rebibbia dal 31 dicembre scorso, dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver violato gli obblighi imposti dai servizi sociali che gli erano stati concessi il 27 novembre 2023.


L’inchiesta «Mondo di Mezzo»

L'ex primo cittadino era stato condannato nel 2022 a seguito delle indagini sull'inchiesta «Mondo di Mezzo», per traffico di influenze illecite. La vicenda ha rappresentato uno dei filoni più controversi della complessa rete criminale emersa dallo scandalo romano che ha coinvolto imprenditori, politici e funzionari pubblici.


La revoca della misura alternativa è stata decisa dopo che Alemanno non avrebbe rispettato le prescrizioni imposte dai servizi sociali, aggravando la sua posizione. Il Tribunale ha ritenuto la detenzione in carcere come unica soluzione adeguata, considerati i comportamenti contestati.


L'ex sindaco, che ha guidato la Capitale dal 2008 al 2013, si era sempre dichiarato estraneo ai fatti emersi dall'inchiesta. Tuttavia, i giudici hanno confermato la sua responsabilità per aver sfruttato il proprio ruolo politico a favore di interessi privati, consolidando la condanna per traffico di influenze.


L'inchiesta «Mondo di Mezzo» – meglio conosciuta come come Mafia Capitale – ha scoperchiato un sistema di corruzione e malaffare che coinvolgeva appalti pubblici, gestione dei migranti e grandi progetti infrastrutturali, con una rete di potere che mischiava politica e criminalità organizzata.

Alemanno, figura di spicco della destra romana e nazionale, resta dunque al centro di una vicenda giudiziaria che continua a segnare un capitolo oscuro della politica capitolina.



La vicenda Alemanno

Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, è stato arrestato il 31 dicembre 2024 a seguito della revoca dei servizi sociali. La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma è stata motivata da «gravissime e reiterate violazioni» delle prescrizioni imposte durante la pena alternativa, che Alemanno stava scontando presso la struttura Solidarietà e Speranza. Condannato a 1 anno e 10 mesi per traffico di influenze illecite nell’ambito dell’inchiesta Mafia Capitale, Alemanno avrebbe violato più volte le regole, in particolare per il suo coinvolgimento in attività politiche.

Il procuratore generale ha richiesto la revoca della misura alternativa già dalla prima violazione, avvenuta a novembre 2023, riducendo così il periodo residuo di pena a 18 mesi. Durante l’udienza, Alemanno ha ammesso le sue responsabilità, giustificando le infrazioni con il suo «amore per la politica». La difesa ha chiesto per lui gli arresti domiciliari, sottolineando l’assenza di reati e la buona condotta tra novembre 2023 e febbraio 2024. In caso di comportamento corretto, Alemanno potrebbe concludere la pena in meno di un anno.

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