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Fuori programma 25: dal 16 giugno il festival di danza torna a Roma con «Incanti»

  • Edoardo Iacolucci
  • 6 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

Teatro India, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Parco Tor Tre Teste e location “a sorpresa”, al via la decima edizione di Fuori Programma, il festival internazionale di danza contemporanea promosso dal Centro Nazionale di Produzione della Danza diretto da Valentina Marini

Fuori programma 2025, «Incanti» di danza contemporanea per la decima edizione del festival romano
(gruppo nanou, Redrum)

Dal 16 giugno al 9 luglio 2025, Roma si trasformerà in un palcoscenico diffuso per la X edizione di Fuori Programma, il festival internazionale di danza contemporanea promosso dal Centro Nazionale di Produzione della Danza ORBITA | Spellbound e diretto da Valentina Marini. Un compleanno importante celebrato sotto il segno di un titolo evocativo: IN-CANTI, richiamo poetico e politico alla potenza trasformatrice dell’immaginazione e della bellezza, antidoti al disincanto dei tempi.


Teatro India, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Parco Tor Tre Teste e una misteriosa location a sorpresa ospiteranno 12 spettacoli tra prime e anteprime nazionali, 3 progetti speciali, 2 residenze artistiche e un calendario denso di performance en plein air, installazioni coreografiche, musica dal vivo e creazioni site-specific. Il tutto in dialogo fra artisti italiani e internazionali provenienti da Libano, Spagna, Scozia, Irlanda del Nord e Giappone.


Gli spettacoli di Incanti: pendoli, vulcani e danze macabre

Pendoli ipnotici, vulcani fratelli, danze macabre, mondi virtuali, vedute inaspettate. E molti altri incanti. Tra diversi luogi della Capitale e al Tra gli ospiti più attesi, Marcos Morau/La Veronal con la sua ipnotica e teatrale Totentanz. Morgen ist die frage (5 luglio), reinterpretazione della "danza macabra" medievale in chiave contemporanea. In prima italiana anche KRUID, spettacolo immersivo in realtà virtuale firmato da Sau-Ching Wong & Carles Castaño Oliveros (3 e 4 luglio).


A calcare il palco anche il duo Guy Nader & Maria Campos con Time takes the time time takes (2 luglio), una danza ispirata all’oscillazione del tempo e dei corpi, e la potente performance Hope Hunt and the Ascension into Lazarus della nordirlandese Oona Doherty (6 luglio), Leone d’Argento alla Biennale di Venezia.

Dall’Italia spicca il ritorno di Francesco Marilungo con Stuporosa (4 luglio), premiato agli UBU 2024, mentre Roberto Zappalà e la sua compagnia – in collaborazione con i percussionisti giapponesi Munedaiko – presenteranno Brother to Brother (3 luglio), un duetto vulcanico tra Etna e Fuji.

A completare il panorama artistico: Meytal Blanaru/Scottish Dance Theatre con Ray, gruppo nanou con l’installazione coreografica Redrum (3-4 luglio), Andrea Costanzo Martini con Life in Lycra (6 luglio), e Biagio Caravano con il lavoro multimediale Human (2 luglio).


Progetti speciali: tra città e comunità

Il festival si apre con Primi Tempi (29 giugno), tre performance di giovani artisti under 25, seguite da un incontro con il pubblico. Spicca poi Veduta>Roma (8 luglio), visione urbana in cuffia firmata da Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch, mentre la chiusura è affidata a Picnic sul ciglio della strada (9 luglio), performance partecipativa al Parco Tor Tre Teste curata da DOM- e Asinitas, che celebra l’integrazione e la resistenza culturale in uno dei quartieri più problematici di Roma.


Residenze artistiche: ricerca e apertura

Due residenze creative – con prova aperta al pubblico – animeranno il Teatro Biblioteca Quarticciolo: dal 16 al 20 giugno Masako Matsushita e Laura Pugno, e dal 23 al 27 giugno la performer Nunzia Picciallo. Un’opportunità per immergersi nel processo creativo della danza contemporanea.


Oltre la scena: formazione e critica

Anche quest’anno il festival rinnova la collaborazione con Teatro e Critica, che guiderà un workshop di scrittura e visione critica dal 2 al 6 luglio, rivolto a giovani interessati alle arti performative e al giornalismo culturale.

Fuori Programma 2025 si conferma così un punto di riferimento nella scena nazionale e internazionale della danza, capace di mettere in relazione creazione artistica, spazi urbani, visioni del presente e desideri collettivi.

«L’incanto è il filo conduttore di quest’edizione - spiega la direttrice artistica Valentina Marini -. Non come fuga dalla realtà, ma come atto collettivo per immaginare nuovi mondi possibili».

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