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  • Anita Armenise

Ferrovia Roma-Viterbo, i pendolari: "Situazione di degrado estremo. Serve un piano Marshall"

Aggiornamento: 5 ago

Dei 20 treni assegnati al servizio sulla carta, ne sono operativi meno la metà, di cui la stragrande maggioranza senza aria condizionata e servizi igienici a bordo

roma-viterbo
(Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord)

«Serve un piano di investimenti, un vero piano Marshall, senno non se ne esce più». Queste le parole esasperate di Fabrizio Bonanni, del comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord. Ieri, 1 agosto, i pendolari della ferrovia Roma Nord a causa di tre corse saltate nell'arco di un'ora, in pieno orario di rientro dal lavoro, si sono ammassati nell'atrio dello scalo, ormai gremito e tra urla e spintoni, è stata sfiorata la rissa. Mercoledì 31 luglio a causa di un treno in panne, fermo in galleria tra la stazione di Tor di Quinto e quella di Due Ponti, i passeggeri sono stati fatti scendere e costretti a camminare sui binari per raggiungere la stazione più vicina.


Roma-Viterbo, un'odissea quotidiana

La linea urbana ed extraurbana Roma-Viterbo è da anni sotto accusa da parte dei pendolari a causa delle attese, dei ritardi, della mancata manutenzione della linea e dei treni. I disagi che segnalano i comitati parlano di una gestione Cotral e Astral che è carente su tutti i fronti: esercizio ferroviario, comunicazione, accessibilità nelle stazioni e decoro.


«Sono anni che facciamo segnalazioni, lanciamo petizioni, ma la situazione è di estremo degrado e, tra ammodernamenti, treni nuovi e servizi, ci vorranno una decina danni per risollevarla e soprattutto fatti, non solo parole», continua Bonanni. Tra le altre cose, i comitati lamentano che dei 20 treni assegnati al servizio sulla carta, ne sono operativi meno la metà, di cui la stragrande maggioranza senza aria condizionata e servizi igienici a bordo: come se non bastasse, al momento tre dei treni disponibili sono in manutenzione.


Il problema rischia di emergere in modo più preponderante con l'arrivo dei pellegrini e dei visitatori del Giubileo: «Viterbo, tra le altre cose, è la città dei Papi, che non sia collegata è un controsenso», precisa Bonanni.


La chiusura del 2025: "Montebello diventerà capolinea ma non ha i requisiti"

Ad aggravare la situazione la recente notizia della chiusura della tratta extraurbana Montebello-Viterbo da gennaio 2025 fino al 2027, per i lavori di ammodernamento dell’infrastruttura. A farsi sentire sono ancora le organizzazioni dei pendolari secondo cui lo stop che causerà problemi connessi alla disponibilità di parcheggi e conseguente aumento del traffico dato dall'uso dei mezzi privati su via Flaminia verso la Capitale. «Con la chiusura della extraurbana, dovrebbe essere la stazione di Montebello a diventare capolinea ma non ci sono parcheggi a sufficienza, non ci sono accessi per i disabili, non ci sono i servizi minimi», conclude Bonanni.

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