top of page
Progetto senza titolo-33.png

Femminicidio Ilaria Sula, i messaggi di Mark Samson per sviare le indagini: «Ho fatto la birichina»

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 5 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Il 31 marzo, arriva l’ultimo, agghiacciante tentativo di sviare l’attenzione: una storia pubblicata su Facebook dal profilo di Ilaria. «Grazie a tutti, sto bene», si legge. Ma gli amici sanno che non è lei

ilaria sula mark samson

«Sofi, non so se sto per fare una cazzata, ma vado a casa di un tizio che ho conosciuto per strada». È uno dei messaggi più agghiaccianti che emergono dal caso del femminicidio di Ilaria Sula. A scrivere non era lei, ma Mark Samson, il suo ex fidanzato di 23 anni che poche ore prima l’aveva accoltellata a morte. Un tentativo calcolato e disturbante di depistare amici e familiari, facendo credere che la ragazza fosse ancora viva, e addirittura in una situazione potenzialmente rischiosa.


Femminicidio Ilaria Sula, il depistaggio

La sera del 25 marzo, Ilaria era andata a casa di Samson, suo ex compagno dopo una relazione durata circa un anno. Secondo quanto raccontato dallo stesso Samson, sarebbe rimasta a dormire lì per evitare di tornare tardi con i mezzi pubblici. Ma il giorno dopo, tutto è precipitato. Intorno alle 11, il ragazzo l’ha colpita con violenza con un coltello da cucina, lo stesso usato poco prima per tagliare della mortadella, dopo aver letto un messaggio sul telefono di Ilaria inviato da un altro ragazzo.


Ma l’omicidio non segna la fine dell’orrore. Al contrario, segna l'inizio di una messa in scena orchestrata da Mark Samson con lucidità e sangue freddo. Il 26 marzo, alle 19:40, usando il cellulare di Ilaria, scrive a Maria Sofia, una delle migliori amiche della ragazza.


Le racconta di essere con un ragazzo conosciuto «per caso» fuori dall’università La Sapienza. In chat arriva persino la foto di un ragazzo a torso nudo su un’altalena, inviata da Samson per rendere la messinscena più credibile. «Ho fatto la birichina», scrive fingendosi Ilaria. Ma l’amica non si lascia ingannare del tutto e comincia a preoccuparsi seriamente: la invita a mandare la posizione, insiste per sapere dove si trovi.


«Voglio sentirmi libera in tutti i sensi», replica il presunto messaggio di Ilaria. Maria Sofia, intuendo il pericolo, cerca di convincerla a farsi localizzare, ricordando esperienze simili in cui avrebbe potuto finire nei guai.


L’allarme e il crollo

Nei giorni seguenti, i sospetti crescono. Le telefonate non ricevono risposta. L’amica, sempre più inquieta, scrive: «Mi ha chiamata tua mamma, sta chiamando la polizia.» Samson continua a rispondere fingendo di essere Ilaria, dicendo di essere andata a Terni, ma ormai nessuno gli crede più.


Il 31 marzo, arriva l’ultimo, agghiacciante tentativo di sviare l’attenzione: una storia pubblicata su Facebook dal profilo di Ilaria. «Grazie a tutti, sto bene», si legge. Ma gli amici sanno che non è lei.


La sera successiva, durante l’interrogatorio, Mark Samson confessa: ha ucciso Ilaria. E indica anche il luogo dove ha nascosto il corpo.


bottom of page