Famiglia: la giunta regionale approva la legge, ok dai «Pro vita». Pd: «Crociata ideologica contro donne e consultori»
- Titty Santoriello Indiano
- 18 mag
- Tempo di lettura: 3 min
Incentivi alla natalità e sostegno alla genitorialità nella proposta voluta dall'esecutivo che ora dovrà passare al vaglio delle commissioni e dell'Aula. Il presidente Rocca: «E' una dichiarazione di valori».
Bonafoni e Mattia (Pd): « Il testo è contro il principio di laicità dello Stato»

Incentivi alla natalità e sostegno alla genitorialità per le coppie giovani. Sono gli asset su cui si fonda la proposta di legge, voluta dall'assessora alle Pari opportunità Simona Baldassare, appena varata dalla giunta regionale che ora dovrà passare al vaglio delle commissioni e del Consiglio. Il testo - che impegna 12 milioni di euro in tre anni - già incensato dai «pro vita» e osteggiato dalle opposizioni, è destinato a far discutere.
Agevolazioni per le famiglie numerose
Istituire un programma triennale per la famiglia, introdurre misure in favore della natalità e promuovere l'associazionismo familiare sono alcuni dei punti che affronta la proposta di legge. A questi si aggiunge l'introduzione di agevolazioni per la formazione delle nuove famiglie e per quelle numerose. Il sostegno alla genitorialità, un progetto per la «maternità fragile» e un tavolo sulle politiche familiari, con una conferenza regionale sulla famiglia, sono gli altri titoli su cui si fonda il testo. «Un impegno concreto della regione Lazio verso le famiglie, cuore pulsante della nostra società», lo ha finito il presidente Francesco Rocca
«Una dichiarazione di valori»
Quella appena varata dall'esecutivo regionale è una legge per «promuovere la natalità, aiutare le giovani coppie, sostenere la genitorialità e proteggere chi vive situazioni di fragilità», ha sottolineato Rocca. «Lo facciamo attraverso progetti innovativi, con il rilancio dei Centri per la famiglia e l’istituzione della Carta famiglia del Lazio», ha anticipato il presidente.
«Questa proposta non è solo un testo normativo, è una dichiarazione di valori: vogliamo favorire la coesione sociale e contrastare il declino demografico con azioni concrete».
Pd: «Una crociata ideologica»
Nella proposta non c'è traccia di alcuni provvedimenti già approvati dalla precedente legislatura che attendevano di essere finanziati. E' il caso delle leggi regionali sulla parità salariale e sul sistema d’istruzione integrato per i bambini da 0 a 6 anni che prevede, ad esempio, misure come la realizzazioni di nidi aziendali e centri per la famiglia. Inoltre non viene affrontata la discussione sulle tecniche di preservazione della fertilità come la crioconservazione degli ovociti.
Questi alcuni motivi per cui la proposta di legge è definita dalle consigliere del Pd Marta Bonafoni ed Eleonora Mattia
«una crociata ideologica» che «ripropone i modelli retrogradi della ‘donna fattrice’ e della famiglia tradizionalista e patriarcale».
«Penalizzate le coppie con pochi figli e consultori sotto attacco»
«Un approccio - secondo le esponenti del Partito democratico - che va contro il principio di laicità dello Stato, lede i diritti delle donne, incluso quello all’aborto, e cancella altri modelli che si discostano dalla cosiddetta ‘famiglia naturale’, come madri single, coppie di fatto o famiglie arcobaleno». Per le consigliere vengono, poi, «penalizzati anche i giovani precari e le coppie con pochi figli» mentre sono «di nuovo sotto attacco i consultori pubblici, aperti alle associazioni cosiddette ‘Pro vita’ e ad una visione antiscientifica, che toglie dal centro dell’azione la tutela della salute della donna e della salute pubblica per approdare alla visione di una ‘maternità fragile’, incentrata sull’assistenzialismo e non sull’autodeterminazione», concludono Bonafoni e Mattia.
«Pro vita»: «Grande soddisfazione, ora rapida approvazione»
«Grande soddisfazione» per l’approvazione della proposta di legge è stata espressa, invece, dall’associazione Pro Vita & Famiglia Onlus che auspica «un iter rapido e rafforzativo verso l’approvazione definitiva». Al contrario, aggiunge il portavoce Jacopo Coghe «il partito Democratico e il Movimento 5 stelle non riescono a rinunciare al loro atteggiamento ideologico nemmeno in presenza di un intervento così trasversale e necessario, lamentando l’assenza, nel progetto approvato in Giunta, di incentivi all’aborto e della promozione delle istanze Lgbtq».
Ora la proposta passerà al vaglio del consiglio regionale, sarà l'Aula ad avere l'ultima parola.