Eur, aggressione omofoba con cinte calci e pugni [VIDEO]
Aggiornamento: 28 lug
I due ragazzi erano in strada, mano nella mano. Gli aggressori tre uomini e una donna.
Due ragazzi sono stati aggrediti lo scorso weekend alle 4 di notte dopo una serata LGBT+ , all'Eur. A riportarlo è l'associazione «Gay Center». I due mentre attraversavano la strada, mano nella mano, sono stati fermati da un’auto che gli ha tagliato la strada.
Un grido di uno dei due ragazzi, spaventato, ha scatenato la violenza. Tre uomini e una donna sono scesi dall’auto e li hanno picchiati. Colpiti con una cintura, calci e pugni.
Dopo essere andati al pronto soccorso, le vittime hanno deciso di denunciare l’accaduto alla polizia e hanno chiamato «Gay Help Line» per ricevere supporto legale.
Gli aggressori, raccontano i due giovani, li hanno visto che si tenevano per mano e hanno iniziato a gridare «froci», e precisano: «Non possiamo più accettare di vivere in una società dove la violenza, come quella che abbiamo subito, è ancora una triste realtà. Io e il mio ragazzo - continua uno dei due -, ci teniamo a lanciare un messaggio contro ogni tipo di aggressione» non solo se omofoba. «Siamo stanchi - precisano - di dover avere paura di passeggiare mano nella mano, di guardarci continuamente alle spalle, di vivere con l’ansia costante di essere vittime di atti insensati. Pur non essendo attivisti di professione, non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tale brutalità. Oltre al dolore fisico del pestaggio, ci ha ferito profondamente l’indifferenza di chi ha assistito alla scena. Anziché intervenire per aiutarci, queste persone hanno preferito filmare l’accaduto e pubblicarlo sui social, beffandosi del nostro dolore. Rivedendo il video - concludono entrambi -, siamo rimasti sconvolti dalla ferocia con cui siamo stati attaccati, senza che nessuno temesse le gravi conseguenze che un simile gesto poteva avere».
«Quello che è successo ai due ragazzi - commenta Alessandra Rossi, Coordinatrice Gay Help Line- ci lascia sgomenti e preoccupati. Già nei mesi scorsi Gay Help Line aveva registrato un incremento delle segnalazioni di episodi di micro-aggressione avvenuti in luoghi della comunità Lgbtqia+. C'è preoccupazione, ma anche la forza che nasce dall’indignazione. La cultura dell’odio non può e non deve essere portata nei luoghi della socialità e del divertimento. Serve - conclude - una maggiore attenzione da parte delle istituzioni riconoscendo tutele specifiche a chi ne resta vittima»
«Gay Help Line è al fianco nel percorso delle tutele legali - aggiunge Alessandro Cataldi, Responsabile Area Legale Gay Help Line -. Con l’obiettivo di arrivare all’identificazione dei responsabili, invitiamo chi era presente e ha registrato la targa del veicolo a farlo presente».
I due ragazzi hanno deciso di divulgare il video dell’aggressione per cercare di riconoscere gli aggressori.
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