L’Ater mette in vendita le case di via Pincherle e via dei Colli Portuensi: torna l'allarme sfratti dopo 16 anni
- Redazione La Capitale
- 13 apr
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Si tratta degli stessi appartamenti che l’ente di Roma acquisì nel 2009 per salvare le famiglie dall’ondata speculativa

Sono state recapitate in questi giorni agli inquilini delle case Ater di via Pincherle 153/169 e di via dei Colli Portuensi 187 le lettere che li invitano ad acquistare gli alloggi in cui vivono da anni. Si tratta degli stessi appartamenti che l’ente di Roma acquisì nel 2009 per salvare le famiglie dall’ondata speculativa innescata dalla Fata Assicurazioni e dal Fondo Pensioni dei dipendenti della ex Cassa di Risparmio di Trieste.
Una storia degli alloggi di via Pincherle
Secondo quanto ricostruito dall'Associazione inquilini e abitanti, era stato grazie alla mobilitazione dei cittadini che rischiavano lo sfratto dopo anni di permanenza in quegli immobili messi improvvisamente in vendita a prezzi insostenibili, che fu possibile ottenere il sostegno della prefettura di Roma (allora guidata da Carlo Mosca e con delega al Prefetto Pecoraro) e della Regione Lazio, con l’intervento dell’assessore alla casa Mario Di Carlo. Fu così che l’Ater si impegnò a tutelare le famiglie, per lo più composte da anziani, evitando la perdita della casa.
Nel 2009 la Regione Lazio approvò un provvedimento innovativo per affrontare la crescente emergenza abitativa causata dai piani di valorizzazione e dismissione portati avanti da enti previdenziali, assicurativi e fondi pensione. Le 116 famiglie sotto sfratto che abitavano quelle case erano salve. La Regione Lazio avrebbe acquistato l'intero compendio e quello in situazioni similari di via dei Colli Portuensi attraverso l'Ater.
«Ma ora l’Ater di Roma, supponiamo in linea con le nuove direttive dettate dalla Regione Lazio completamente assente sul tema della casa, mette in atto una vera e propria vendetta contro queste famiglie considerando addirittura questo patrimonio, acquistato per salvare le famiglie in difficoltà utilizzando i fondi ex-Gescal, non di Edilizia Residenziale Pubblica: quindi propone a questi nuclei, che non hanno potuto acquistare 16 anni fa, l’acquisto degli alloggi ai prezzi di mercato», scrivono dall'Associazione.
Secondo Asia-Usb si tratta di una vera e propria vendetta nei confronti di chi ha lottato per la casa. L’associazione denuncia che l’Ater sta snaturando la propria funzione sociale, trasformandosi in un ente che agisce secondo logiche di profitto e pareggio di bilancio, piuttosto che come garante del diritto alla casa. Il patrimonio abitativo pubblico viene così messo in vendita, spesso convertito in strutture turistiche o soggetto a piani privatistici camuffati da housing sociale.
La mobilitazione giovedì 17 aprile
Per questo, Asia-Usb chiama alla mobilitazione tutta la “città pubblica” per opporsi alla dismissione degli alloggi pubblici di via Pincherle e via dei Colli Portuensi. L’associazione invita gli inquilini, i cittadini e tutte le realtà solidali a partecipare all’assemblea pubblica che si terrà giovedì 17 aprile in via Pincherle 153, per difendere il diritto alla casa, fermare la svendita dell’edilizia pubblica e rilanciare una visione collettiva e solidale dell’abitare.