- Redazione La Capitale
Due milioni agli atenei del Lazio per gli studenti con Dsa
Le proposte di progetti per gli studenti con Dsa potranno essere presentate dalle università fino al 30 settembre di quest'anno
Oltre due milioni di euro a supporto degli studenti del Lazio con disturbo dell'apprendimento (Dsa). La Regione Lazio ha pubblicato l'avviso rivolto alle università del territorio per favorire una didattica inclusiva e innovativa. Precisamente il finanziamento, proveniente dal Fondo sociale europeo plus, prevede lo stanziamento di un importo di 2.100.000 euro. Ma come funziona? Alle università del Lazio è stato assegnato un massimale di contributo calcolato sulla base del rapporto disponibile tra il numero degli studenti con Dsa e il numero degli iscritti.
L'intervento all'interno degli atenei prevede quindi l'utilizzo di strumenti compensativi necessari a seconda delle tipologie di disturbo per l'apprendimento, l'attivazione di misure di supporto psicologico, l'accesso ai servizi di comunicazione facilitata, le azioni di potenziamento del sistema di borse di studio per studenti tutor, la possibilità di definire rispetto a ogni singolo esame accomodamenti ragionevoli anche in relazione a eventuali tempi aggiuntivi per consentire agli studenti di conseguire la laurea nei tempi previsti. Le proposte di progetti potranno essere presentate dalle università fino al 30 settembre di quest'anno.
«Con questo avviso - ha detto l'assessore all'Inclusione sociale e ai Servizi alla persona della Regione Lazio, Massimiliano Maselli - vogliamo sostenere e aiutare gli studenti e le studentesse universitarie con disturbi dell'apprendimento quale la dislessia, la discalculia e la disgrafia. Troppo spesso si tende ad associare questo tipo di disturbi specifici dell'apprendimento al periodo scolastico degli studenti della scuola primaria o secondaria di primo grado, mentre è importante ricordare che queste caratteristiche permangono in tutte le fasi della vita di queste persone, ed è quindi fondamentale fornire loro gli strumenti più adeguati anche nel loro percorso universitario».
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