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Drugi, lo street artist molisano che colora Roma di passione giallorossa: «La street art? Solo amore. Forza Roma»

  • Immagine del redattore: Rebecca Manganaro
    Rebecca Manganaro
  • 11 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

Dal Molise ai muri di Testaccio: Drugi racconta a La Capitale la sua passione per la Roma, la street art come gesto d’amore e gli incontri indimenticabili con le leggende giallorosse

Drugi, murale dedicato a Claudio Ranieri
Drugi, murale dedicato a Claudio Ranieri

Nel cuore di Testaccio, là dove il calcio è cultura popolare e la Roma è religione, i muri parlano. E spesso, parlano con la voce di Drugi, 28 anni, originario di Venafro (Molise), uno street artist che ha scelto di raccontare storie – calcistiche e non – con la forza delle immagini.


«La street art non è il mio lavoro. È una passione, un hobby. La faccio da tre anni, per amore, non per guadagno», racconta a La Capitale. Eppure, i suoi murales hanno fatto il giro della città – e anche dei social – grazie a uno stile riconoscibile e a un contenuto che pulsa di attualità, tifo, memoria e identità.


Nonostante viva ancora in Molise, a un’ora e mezza da Roma, Drugi è ormai di casa nella Capitale. «Ho amici che mi ospitano quando vengo a realizzare le mie opere. Ma vivo ancora lì, nel mio paese».

Il filo rosso che lega la sua arte a Roma è la fede giallorossa. «Sono cresciuto in una famiglia di romanisti. Mio padre è romano. La Roma è qualcosa che abbiamo nel sangue. Non siamo semplici tifosi, siamo malati veri».

Ranieri con la lupa cucciola

Il primo murale che lo ha fatto conoscere al grande pubblico è apparso nel novembre scorso: un omaggio a Claudio Ranieri, raffigurato con in braccio una lupa cucciola. «Quel murales è stato il mio debutto a Roma. Mi ha aperto tante porte, mi ha fatto conoscere all’interno dell’ambiente romanista».


Il caso Cecilia Sala e l'intervento della Digos

Drugi ha dipinto volti simbolici come Gigi Proietti e Alberto Sordi, ma anche figure contemporanee come la giornalista Cecilia Sala. Proprio quel murale, apparso nella stazione ferroviaria del suo paese, è stato rimosso poche ore dopo la sua realizzazione, attirando l’attenzione della Digos. «Pensavano ci fosse dietro qualche organizzazione. Ma per me è stata solo una ragazzata. Era Capodanno, probabilmente qualcuno l’ha strappato per gioco. Niente dietrologie».


A sorpresa, è arrivata anche la chiamata di Trenitalia, che gli ha proposto di rifare l’opera in un’altra stazione a sua scelta. Ma Drugi ha rifiutato: «Non faccio lavori su commissione, specialmente su tematiche così delicate. L’arte deve nascere da dentro, non da un ufficio».


Bruno Conti e Gianluca Mancini, gli incontri che si porta nel cuore

Tra i momenti più intensi del suo percorso, c’è l’incontro con Bruno Conti, icona romanista: «Ci eravamo dati appuntamento a Trigoria. Lui stava male, aveva la febbre. Gli avevo detto che potevamo rimandare. Invece è venuto lo stesso, solo per me. Un campione del mondo con una gentilezza così,mi ha commosso».


Anche con Gianluca Mancini ha condiviso un momento speciale: «Ci siamo scritti su Instagram dopo la vittoria con l’Atletico Bilbao. Gli ho detto che il murales gli portava fortuna. Poi in realtà non è andata benissimo, ma è stato bello comunque entrare a Trigoria e portarglielo».


Drugi con Gianluca Mancini e Bruno Conti
Drugi con Gianluca Mancini e Bruno Conti

Il murale del cuore

Se c’è un’opera a cui è più legato, non ha dubbi: «Il primo murale su Ranieri. È quello che porto nel cuore».

Lontano dai riflettori, coerente con la propria visione, Drugi continua a muoversi tra Molise e Roma, portando con sé bombolette, idee e un amore incrollabile per la Magica.


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