- Redazione La Capitale
Diritti a rischio al ministero di Giustizia, la denuncia dei sindacati
I lavoratori del ministero di Giustizia vedono peggiorare ogni anno le loro condizioni contrattuali e retributive
«Troviamo inaccettabile che un ente pubblico come il ministero della Giustizia, in un settore così delicato, ricorra a gare al ribasso sui diritti normativi e retributivi delle persone». È la denuncia dei sindacati Cgil, Fiom Cgil Roma e Nidil Cgil di Roma e del Lazio. Precarietà, mancato supporto e nessuna solidarietà. Sono queste le condizioni in cui versano le lavoratrici e i lavoratori degli appalti per i servizi di documentazione degli atti processuali all'interno della Procura e del Tribunale di Roma.
Diritti a rischio al ministero con inquadramenti più bassi e rapporti più svantaggiosi
I lavoratori, impegnati da decenni in attività procedurali per il funzionamento del ministero, vedono peggiorare ogni anno le loro condizioni contrattuali e retributive. «Nel recente cambio appalto, - continuano i sidacati - l'azienda aggiudicatrice sta continuando a proporre, con forme sempre più pressanti, alle lavoratrici e ai lavoratori un Ccnl più svantaggioso, rapporti di lavoro a tempo determinato, part time e inquadramenti più bassi».
«Per questo- prosegue il testo dei sindacati- a oltre 20 lavoratrici e lavoratori, dipendenti a tempo indeterminato, determinato e in somministrazione pende ora una procedura di licenziamento collettivo. Ma senza arrendersi stanno conducendo una vera e propria battaglia di civiltà per vedersi riconosciuti il diritto alla continuità occupazionale, al salario e il giusto riconoscimento delle competenze acquisite in circa 25 anni di attività».
«Continueremo a mobilitarci a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori affinché il ministero della Giustizia intervenga a tutela della qualità delle condizioni di lavoro e del servizio», hanno poi concluso le sigle sindacali.
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