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  • Anita Armenise

A Roma le donne sono più istruite ma meno occupate, soprattutto in periferia

Aggiornamento: 24 mag

L’accesso all’istruzione superiore è uguale per uomini e donne, tanto che in larga parte della città il numero di donne laureate supera quello degli uomini laureati. Eppure la parità di opportunità in termini lavorativi è ancora lontana

Differenze di genere nei quartieri di Roma
differenze di genere a roma
Differenze di genere nei quartieri di Roma. Credit: Mapparoma

Le donne sono più istruite degli uomini, ma la loro partecipazione al mercato del lavoro è minore. Soprattutto zone periferiche della città. È quanto evidenziato dagli studiosi del sito #mapparoma, che hanno analizzato i dati dell’ultimo censimento disponibile, quello del 2021 pubblicato nel 2023 dall’Istat, e li hanno messi a confronto con i dati dei censimenti 1981, 1991 e 2001 e 2011, per le 155 zone urbanistiche di Roma. Ne è emerso un dossier statistico sulle differenze di genere nell’occupazione, che varia in base ai quartieri di Roma.


Le evidenze dell’analisi

Secondo l’analisi cartografica nelle zone della periferia di Roma vivono donne con un tasso di istruzione più alto degli uomini, dato che non trova riscontro nell’occupazione. Le donne infatti costituiscono la maggior parte della popolazione laureata della capitale ma la loro partecipazione al mercato del lavoro è ancora inferiore a quella degli uomini e questa differenza è maggiormente marcata nelle zone periferiche della città. 


Quello che lo studio evidenzia è che nonostante ci sia un’uguaglianza nell’accesso all’istruzione superiore, visto che in larga parte della città il numero di donne laureate supera quello degli uomini laureati, rimaniamo ancora lontani da una parità di opportunità in termini lavorativi. Le differenze tra uomini e donne nell’accesso all’istruzione e all’occupazione si sono progressivamente ridotte a Roma tra il 1981 e il 2021 – intervallo di anni preso in considerazione nell’analisi – seppure in misura diversa.


L’aumento di donne laureate negli ultimi 40 anni è stato costante. Nel 1981, su 172mila romani laureati solo 62mila erano donne, quindi solo il 36 per cento del totale. Nel 2011 le donne laureate a Roma sono arrivate alle 265mila unità, a fronte di 232mila uomini laureati, il 53 per cento del totale. Dieci anni dopo, nel 2021, le donne laureate risultano essere ben 355mila, quasi centomila in più rispetto ai 296mila laureati maschi: il gap è quindi aumentato e oggi nel 2024 le donne laureate a Roma rappresentano il 54,5 per cento dei laureati complessivi, un numero che esprime una tendenza forte e caratterizzante. 


Differenze nell’occupazione

Nonostante questo incremento delle donne laureate rispetto agli uomini, l’occupazione continua a rimanere appannaggio del sesso maschile. 

Questa tendenza è confermata dall’analisi dei censimenti degli ultimi 40 anni. Nel 1981, su 941mila romani occupati solo 317mila erano donne, appena il 34 per cento del totale. Nel 2011 le donne occupate a Roma erano aumentate fino a 507mila, un numero vicino a quello dei 573mila uomini occupati (in calo rispetto a 30 anni prima), arrivando al 47 per cento del totale. Ma nel 2021, dieci anni dopo, la percentuale di donne sul totale degli occupati rimane la stessa (47 per cento), essendo 513mila le donne con un’occupazione, a fronte dei 577mila uomini.


La situazione delle periferie

I tassi di occupazione delle donne, seppure inferiore a quelli degli uomini, sono più elevati in alcune zone di nuovo insediamento intorno al Gra e in altre zone della periferia storica e del centro. Al contrario, l’occupazione femminile risulta particolarmente bassa nella periferia anulare.


Nello specifico i tassi particolarmente bassi a Santa Maria di Galeria (minimo col 45 per cento) e Cesano a nord-ovest, Tor Cervara, Borghesiana e Torre Angela a est, Santa Palomba e Porta Medaglia a sud. È proprio in queste zone che risulta maggiore il differenziale a vantaggio del sesso maschile, che tocca picchi di 26-27 punti percentuali a Santa Maria di Galeria, Casetta Mistica e Porta Medaglia, numeri simili ai 21-23 punti di Prima Porta, Borghesiana, San Vittorino, Castelluccia e Santa Cornelia. 


Infatti questa differenza sembra caratterizzare soprattutto la periferia della città, dove le donne presentano un grado di istruzione quasi sempre maggiore degli uomini, ma registrando al contrario sempre e dovunque, una minore occupazione.


Città incompiute

Come in molte grandi città italiane anche a Roma ci sono quartieri attraversati da forti problemi sociali: periferie marginalizzate geograficamente e socialmente, che hanno a disposizione pochi servizi e sono mal collegate con i centri nevralgici. Si tratta di quartieri non necessariamente lontani dal centro città, ma caratterizzati da alti livelli di disoccupazione e degrado. 

Questa marginalizzazione non ha ripercussioni su tutti gli abitanti delle periferie, ma un contesto sociale fragile ha spesso effetti negativi su molti. Per queste ragioni le politiche pubbliche dovrebbero orientarsi verso un approccio risolutivo di questi problemi, con progetti di coesione e inclusione sociale, che vanno dalla rigenerazione urbana al soddisfacimento della domanda abitativa e di servizi. 


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