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Corteo pro Palestina, il racconto della giornata: l'arrivo a piazzale Ostiense in 15mila tra cori e bandiere

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 30 nov 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 1 dic 2024

Manifestanti provenienti da tutte le città d'Italia. Il percorso che porta dall'Esquilino ad Ostiense è stato controllato dalle forze dell'ordine. La partenza è prevista alle 14

Piazzale Ostiense, l'arrivo degli oltre 15mila manifestanti per la Palestina (La Capitale)
Piazzale Ostiense, l'arrivo degli oltre 15mila manifestanti per la Palestina (La Capitale)

Piazza Vittorio alle 14 è già gremita. Oggi pomeriggio infatti nella Capitale torna della grande manifestazione nazionale a sostegno della Palestina, organizzato dai movimenti palestinesi.

La testa del corteo è adesso a metà di via Merulana, mentre la fine ancora non ha lasciato piazza Vittorio, passando per via dello Statuto.


«Palestina libera», «Palestina hurra hurra!», «Intifada» sono i cori scanditi come un mantra dai manifestanti tra piazza e strade dell'Esquilino, mentre si dirigono a sud, verso Testaccio. In mano una decina di ragazzi tengono mentre avanzano un grande striscione: «Stop genocidio e al massacro in Libano. Fermiamo Isreale con la resistenza. Israele pericolo per il mondo».

Manifestazione pro Palestina del 30 novembre (La Capitale)
Piazza Vittorio, la manifestazione pro Palestina del 30 novembre (La Capitale)

Cartelli contro Meloni e Netanyahu

Cori e bandiere in questo cielo freddo e limpido di fine novembre, e molti cartelli. Uno raffigura Netanyahu dietro le sbarre e si legge «Criminale contro l'umanità arresto subito».

Cartonato di un asino per la ministra dell'istruzione Berinini
Cartonato di un asino per la ministra dell'istruzione Berinini (La Capitale)

Altri sono contro Giorgia Meloni ed i ministri dell'istruzione e del merito

Valditara e la ministra dell'università e della ricerca Bernini coperti macchiati di vernice rossa, ed un altro un cartonato di un asino, in forma di protesta satirica alle politiche che riguardano l'istruzione.






Salman, tra gli organizzatori del corteo: «La Palestina deve avere diritto all'autodeterminazione»

palestina corteo roma

«Noi abbiamo lavorato - ha spiegato il presidente della comunità palestinese Yousef Salman,  tra gli organizzatori del corteo - per l'unità dei palestinesi in Italia ma anche insieme a tutte le realtà italiane che sono oggi scese in piazza insieme a noi per urlare contro questo continuo genocidio e questa politica criminale dei governanti di estrema destra israeliani. Questo continuo genocidio deve essere bloccato, fermato. Il popolo palestinese non può non avere il suo diritto all'autodeterminazione, a vivere sotto il sole come tutti gli altri popoli del mondo».


Tra il verde il rosso ed il nero palestinese, spunta un simbolico e tragico lenzuolo bianco sporco di rosso: un crudo richiamo ai migliaia di bambini morti finora a Gaza.


Altro bersaglio è Leonardo Spa, proprio ieri protagonista di una manifestazione di protesta di alcuni attivisti, contro l'invio di armi. Ora si legge su un cartello tenuto dagli studenti: «Fuori Leonardo dalle università».

Su di un altro tenuto da un ragazzo c'è scritto: «- soldi alla guerra + soldi alla sanità». E ancora: «Quello che vogliamo è un università pubblica e una Palestina libera».

Manifestazione pro Palestina del 30 novembre (La Capitale)
Piazza Vittorio, manifestazione pro Palestina del 30 novembre (La Capitale)

Adesso, tra musica fumogeni di differenti colori, il grande striscione «Boicottare per liberare», il corteo si sta dirigendo da via Labicana verso il Colosseo, per poi proseguire lungo via Celio Vibenna, via di San Gregorio e piazza di Porta Capena.


Il corteo arriva a viale Aventino: petardi e fumogeni

Adesso i manifestanti sono arrivati in viale Aventino. Sono state imbrattate alcune banche (una sede dell'Unicredit, con la scritta spray «Free Gaza»), danneggiata la vetrina di un supermercato (Carrefour).


Fumogeno in viale Aventino
Fumogeno in viale Aventino

Scoppia qualche petardo, si accendono fumogeni, e qualcuno lancia qualche bottiglia a vuoto.


In lontananza, a due carreggiate di distanza c'è il cordone della polizia ad altezza della Fao. Ma la situazione è rimasta sempre sotto controllo.

Proprio alla Fao un manifestante ha esposto simbolicamente la bandiera della Palestina, fra le aste vuote.



Tajani: «Inaccettabile». Savini: «Paghino di tasca loro»

Sul punto interviene il ministro degli Esteri Antonio Tajani: «Fumogeni e petardi contro la polizia di Stato. Imbrattate vetrine con simboli anarchici. Inaccettabile violenza durante un corteo per la pace».


In aggiunte alle sue parole quelle del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, in diretta su Facebook: «Anche oggi disordini da Roma a Torino, con dei cretini che, blaterando di pace e attaccando me e il governo, lanciano petardi, fumogeni e sassi contro le forze dell'ordine. Non è così che si chiede un futuro migliore per il nostro Paese». «Spero - ha precisato poi il vipremier - che vengano identificati e paghino di tasca loro. E se danneggiano qualcosa paghino mamma e papà: sono dei minus habens».


L'arrivo dei manifestanti a piazzale Ostiense

I manifestanti adesso stanno attraverserando piazza Albania e viale della Piramide Cestia, e i primi intorno alle 17 già sono arrivati a piazzale Ostiense, gesto simbolico, per riprendersi quella piazza che il 5 ottobre gli era stata «negata». Alle 17.30 quasi tutti le migliaia di manifestanti sono giunti in piazza.


Gli organizzatori del corteo pro Palestina: «Riprendiamoci la piazza del 5 ottobre»

«Di fronte al genocidio in Palestina e al massacro in Libano, e all'estensione del fronte della guerra, è dovere di tutti di convergere in un'unica grande manifestazione nazionale che sfili da piazza Vittorio e in modo unitario si riprenda la piazza vietata il 5 ottobre, piazza Porta San Paolo» è stato il messaggio con cui gli organizzatori del corteo hanno presentato il corteo.


«Come organizzazioni palestinesi in Italia - Associazione Palestinesi d'Italia (Api), Comunità Palestinese, Giovani Palestinesi d'Italia (Gpi), Movimento Studenti Palestinesi (Msp), Unione Democratica Arabo-Palestinese (Udap) l'intenzione è stat quella di «costruire un corteo unico sotto le bandiere palestinesi e libanesi contro il sionismo a fianco della resistenza, lavorando - precisano gli aderenti -, con i movimenti e le realtà solidali per ribadire che il sionismo, nella sua natura di progetto imperialista, non rappresenti un pericolo solo per i popoli arabo, ma per tutto il mondo».


Una manifestazione significativa, dopo quella del 5 ottobre scorso, per i movimenti pro Palestina, che continuano a portare avanti le loro istanze a livello nazionale e internazionale.

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