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Redazione La Capitale

Corso Vittorio, la danza di "Bruciamo Tutto" blocca il traffico [VIDEO]

Bandiere, balli a Corso Vittorio Emanuele, e lo striscione «Bruciamo Tutto» srotolato in strada


Bruciamo Tutto», flash mob in corso Vittorio Emanuele
«Bruciamo Tutto», flash mob in corso Vittorio Emanuele

Stamattina intorno alle 8, il movimento «Bruciamo Tutto», ha bloccato il traffico di corso Vittorio Emanuele, con un’azione di disobbedienza civile nonviolenta. Sei attivisti sono entrati entrati in strada limitando la viabilità delle macchine. Si sono messi a semicerchio, per fare spazione al centro ad un ballo libero di un altro attivista.


Altre due hanno in mano dei tamburelli con cui suonano le percussioni a ritmo. Le attiviste srotolano lo striscione: «Bruciamo Tutto», e un altro ancora srotola la bandiera della comunità LGBTQIA+.

Mentre manifestanti intonano la canzone «Ni una menos» della Malamurga, l’attivista al centro si alterna, durante il sit-in, con quelle che tengono le bandiere, in modo da dare la possibilità anche ad altri di ballare. Poco dopo le ore 9, sul posto giungono le forze dell’ordine e portano via attiviste e attivisti presenti nell’azione.



«Siamo qui oggi come "Bruciamo Tutto" per ricordare i moti di Stonewall del 28 giugno a New York - ha spiegato durante il flash-mob Massimiliano - la prima rivolta contro le persecuzioni della comunità LGBTQIA+. Nel 1994, qui si è tenuto il primo pride di Roma per sostenere chi subisce discriminazioni e oppressioni. Questa azione di disobbedienza civile nonviolenta è necessaria per continuare la lotta contro l'esclusione sociale e le aggressioni fisiche di chi non rientra nei canoni binari ed eteronormativi della società».


Nella visione e nel progetto portato avanti dal movimento, viene data grande attenzione all’inclusione dei diritti di tutte quelle categorie che oggi continuano a rimanere per lo più invisibili agli occhi della società italiana, e tra queste vi è la comunità queer. In questo modo, l’azione rappresentata dalla danza come libera espressione, dove tutti sono protagonisti e partecipi, potendosi esprimere liberamente, vuole riprendere e fare omaggio ai moti di Stonewall, nella canonica ottica della nonviolenza che contraddistingue il movimento.

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