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Arrestato Iorio, dg di Sogei. Il pm di Roma: «Corruzione con ramificazioni nei ministeri»

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 15 ott 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Iorio colto in flagrante. Sistema corruttivo sia in Sogei (società del ministero dell'Economia e Finanze) che nel ministero della Difesa e il ministero dell'Interno. Tra gli indagati anche referente italiano di Elon Musk

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«Un articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all'interno del ministero della Difesa, sia in Sogei e sia infine al ministero dell'Interno». Si legge così nell'informativa della Guardia di Finanza negli atti dell'indagine della Procura di Roma in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d'asta e che ha portato oggi ad una serie di perquisizioni. Dalle intercettazioni delle utenze in uso all'imprenditore arrestato ieri assieme al Dg di Sogei ( Società Generale d'Informatica, azienda in house controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze) , Paolino Iorio sono «emersi i contatti e gli incontri avuti con tale "Antonio della Difesa" successivamente identificato come un Capitano di fregata della Marina Militare».


Si apprende dall'informativa che già «dai primi incontri emergeva che il militare, al fine di svolgere il proprio ruolo nell'ambito di una fornitura, ha avanzato richieste di compensi nonché l'assunzione di una persona da parte di una delle imprese gestite dall'imprenditore».


Corruzione: ai domiciliari Iorio, dg di Sogei e 18 gli indagati

L'attuale direttore generale di Sogei, Paolino Iorio è stato arrestato in flagranza dalla guardia di Finanza mentre intascava una mazzetta da 15mila euro da un imprenditore ieri sera a Roma.


L'attività rientra nell'indagine dei pm della Capitale che vede indagate 18 persone e 14 società e in cui si ipotizzano i reati di corruzione e turbativa d'asta.


A Iorio, che si trova agli arresti domiciliari, viene contestato il reato di corruzione perché con «più azioni del medesimo disegno criminoso - è scritto nel capo di imputazione - in qualità prima di direttore ingegneria infrastrutture e data center e successivamente Dg della società a partecipazione pubblica indebitamente riceveva in più occasioni, per l'esercizio delle sue funzioni, somme di denaro» da un imprenditore.


In particolare, si legge «a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei» per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, il manager «riceveva somme di denaro non quantificate, ma da intendersi nell'ordine di decine di migliaia di euro - si continua a leggere nel capo di imputazione - con frequenza di circa due volte al mese dal novembre del 2023». Incontri «monitorati» anche attraverso intercettazioni.


Il referente di Musk in Italia

C'è anche Andrea Stroppa, classe '94, ritenuto, secondo quanto scrive la Gdf, il «referente di Elon Musk in Italia» tra le persone indagate dalla Procura di Roma nel procedimento che ha portato all'arresto del dg di Sogei, Paolino Iorio, e in cui si procede per corruzione e turbativa d'asta. In particolare, secondo quanto scrive la guarda di Finanza in una informativa citata nel decreto di perquisizione, il militare della Marina indagato, «nell'apprendere del progetto volto all'acquisizione da parte del Governo del sistema satellitare (Starlink, ndr) realizzato e fornito da un noto gruppo statunitense, approfitta dello svolgimento presso il VI reparto di cui fa parte di una riunione sul tema per agganciare e contattare successivamente il referente italiano del Gruppo, Andrea Stroppa».


«Nel corso delle conversazioni - si legge - emerge che da un lato l'ufficiale di Marina programma con un altro indagato l'inserimento di Olidata Spa nell'affare e, dall'altro, lo svolgimento di una certamente illecita propalazione a beneficio dello Stroppa (e, suo tramite dei suoi referenti) di notizie riservate in ordine a decisione assunte nel corso di riunioni ministeriali. Vicenda sintomatica di un accordo concluso, o in corso di conclusione, al fine di far beneficiare Olidata Spa, e attraverso la stessa l'ufficiale di Marina e un altro indagato, degli affari che il gruppo statunitense potrà concludere con l'amministrazione italiana, grazie all'intervento illecito del pubblico ufficiale».



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