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Corruzione, abusi edilizi e atti falsificati a Roma. Indagati ex dipendenti del Comune

Redazione La Capitale

Aggiornamento: 23 nov 2024

Operazione contro la corruzione, sei misure cautelari per falsificazioni e irregolarità in pratiche di condono edilizio

Carabinieri Eur
Carabinieri Eur

Un'operazione scattata all’alba, che ha portato all'esecuzione di sei misure cautelari, ha messo in luce un'inchiesta su abusi edilizi e irregolarità nei condoni a Roma. Le indagini, condotte dai carabinieri dell'Eur, hanno smascherato un sistema illecito che ha coinvolto funzionari pubblici, liberi professionisti e privati cittadini, accusati di corruzione, falsificazione di atti e accesso abusivo ai sistemi informatici. Il caso riguarda una pratica di condono edilizio, che ha sollevato numerosi dubbi su come sono state trattate le richieste di sanatoria relative a abusi edilizi su un immobile situato nel comune di Roma.


Le accuse: corruzione, falsificazione e accesso abusivo

Le accuse che hanno portato alle misure cautelari riguardano una serie di reati tra cui corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, falsa attestazione e certificazione, accesso abusivo a sistemi informatici e occultamento di atti ufficiali. In particolare, sono emerse irregolarità su una pratica di condono edilizio per abusi realizzati su un immobile, che ha visto il coinvolgimento di vari soggetti, tra cui dipendenti pubblici e professionisti privati.


La denuncia che ha avviato l'inchiesta

L'inchiesta è partita nel settembre del 2020, quando un dirigente della società «Risorse per Roma spa», in servizio all'ufficio condono edilizio, ha presentato una denuncia ai carabinieri di Roma Eur. Il dirigente aveva segnalato delle irregolarità legate a una pratica di condono edilizio su un immobile. In particolare, durante le verifiche, è stato trovato un appunto manoscritto sequestrato a una dipendente pubblica, che indicava somme di denaro associate a determinate pratiche di condono, somme che sembravano essere legate a tangenti riscossse o in attesa di pagamento.


Collaudi mai effettuati e falsificazioni

A seguito delle indagini, i carabinieri hanno scoperto che gli indagati avrebbero alterato il corso delle pratiche edilizie in vari modi. Tra le irregolarità emerse, figura il falsificare certificazioni di collaudo e perizie su edifici mai effettivamente collaudati. Inoltre, gli indagati avrebbero utilizzato timbri d'ufficio e compiuto accessi abusivi ai sistemi informatici catastali, permettendo il cambio di destinazione d'uso degli immobili e la sanatoria di abusi edilizi che altrimenti non avrebbero potuto ottenere regolarmente.


Le misure cautelari e i destinatari del provvedimento

Le misure cautelari eseguite riguardano sei persone, che sono state coinvolte a vario titolo nell'inchiesta. In particolare, due persone sono state poste agli arresti domiciliari, mentre per altre due è stato disposto il divieto temporaneo di esercitare una professione. Inoltre, un altro soggetto è stato sospeso dall'esercizio del pubblico servizio. I reati contestati comprendono, oltre alla corruzione, anche la falsa attestazione, la distruzione di atti pubblici e l'accesso abusivo ai sistemi telematici.


I destinatari delle misure cautelari includono una ex dipendente capitolina, che sarebbe stata gravemente coinvolta nella gestione delle pratiche di condono, e una libera professionista, accusata di fungere da intermediaria tra i privati e i funzionari pubblici. Anche un ex dipendente dell'Ufficio condono edilizio, oggi libero professionista, è stato indicato come il responsabile della falsificazione degli atti per ottenere le sanatorie edilizie.


Inoltre, sono coinvolti due liberi professionisti, che avrebbero elargito somme di denaro ai pubblici ufficiali per velocizzare l'istruttoria delle pratiche, e una ex dipendente capitolina, accusata di aver effettuato accessi abusivi ai sistemi informatici per alterare i dati catastali e facilitare il processo di sanatoria.



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