Convivenze solidali, De Cesaris di Unione Inquilini: «Le parole sono belle ma la sostanza potrebbe esserlo meno»
Il Campidoglio ha introdotto una misura per promuovere le convivenze solidali all’interno del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (Erp). A commentare la notizia è Walter De Cesaris, segretario Unione Inquilini di Roma
Il Comune di Roma ha recentemente introdotto una misura per promuovere le convivenze solidali all’interno del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica (Erp).
Mira a rispondere a esigenze socioeconomiche e abitativa, favorendo il mutuo supporto tra individui in situazioni di fragilità o isolamento.
L’evoluzione socioeconomica e l’invecchiamento della popolazione secondo il Campidoglio rendono necessario rivedere gli strumenti di welfare abitativo. Il sottoutilizzo degli alloggi Erp e le situazioni di disagio sociale suggeriscono soluzioni innovative come la convivenza solidale.
Si tratta di un accordo volontario tra assegnatari di alloggi Erp sovradimensionati e altre persone in difficoltà (anziani soli, persone con disabilità, ecc.). La convivenza è accompagnata da un progetto supportato e monitorato dai servizi sociali, sanitari e dal Terzo Settore.
L'assegnatario mantiene l’assegnazione dell’alloggio anche in caso di cessazione della convivenza, mentre il convivente: ha gli stessi obblighi dell’assegnatario e, in specifiche condizioni, può subentrare nell’assegnazione dell’alloggio.
Il commento di Unione Inquilini
La nuova iniziativa, regolata da una modifica alla Legge Regionale 12, consente a persone o nuclei in condizioni di fragilità socioeconomica, anziani soli o non autosufficienti assegnatari di alloggi Erp, di condividere il proprio spazio con altri aventi i requisiti Erp, nel rispetto degli standard dimensionali previsti dalla normativa. A commentare la notizia è Walter De Cesaris, segretario Unione Inquilini di Roma.
Il punto decisivo secondo De Cesaris è il punto 5, laddove si afferma: «In caso di decesso o di decadenza dell’assegnatario dall’assegnazione nel corso della convivenza solidale, la persona o le persone con lui conviventi da almeno quattro anni, previa verifica della sussistenza dei requisiti soggettivi e dei criteri stabiliti dalla presente legge e dal regolamento di cui all’articolo 17, comma 1, possono subentrare al medesimo se, entro trenta giorni dal decesso o dalla decadenza, presentano richiesta di autorizzazione ad una nuova convivenza solidale ai sensi del presente articolo».
Le regole del subentro: un nodo controverso
Uno degli aspetti centrali della misura è quindi dato dall’articolo 5, che prevede che, in caso di decesso o decadenza dell’assegnatario principale, i conviventi possano subentrare nella titolarità dell’alloggio. Tale possibilità è vincolata alla coabitazione per almeno quattro anni e alla verifica dei requisiti di idoneità. Una norma che si applica a una quota massima del 15 per cento del patrimonio Erp complessivo.
De Cesaris ha quindi sollevato le sue perplessità sulla mancanza di chiarezza sul mantenimento dei requisiti Erp da parte dei subentranti: «Non sembra chiaro, inoltre, se tali soggetti subentranti, che debbono avere sì i requisiti Erp nel momento dell’ingresso alla convivenza solidale, poi le debbano mantenere nel subentro o successivamente ad esso, aprendo la strada a una ulteriore sottrazione del patrimonio Erp alla sua destinazione istituzionale».
Secondo Walter De Cesaris, Segretario dell’Unione Inquilini di Roma, questa misura potrebbe comportare conseguenze critiche per l’accesso agli alloggi pubblici. In particolare, sottrarre fino al 15 per cento del patrimonio Erp alle graduatorie potrebbe aggravare «una condizione generale delle graduatorie Erp, rispetto a cui, su oltre 18.600 famiglie utilmente collocate in graduatoria, le assegnazioni alle famiglie in graduatoria si sono ridotte in maniera drastica e preoccupante».
Tutto questo «dopo una delibera dell’Ater - ricorda il segretario di Ui -, di spostare al social housing gli alloggi Erp liberi dei condomini misti e la decisione della Città Metropolitana (il cui presidente è il sindaco di Roma), di vendere all’asta gli immobili liberi dell’ex Provincia».
Critiche alla gestione a alla possibile privatizzazione
Un altro punto di preoccupazione riguarda il coinvolgimento di soggetti privati nella gestione delle convivenze solidali. La presenza di enti definiti come «dotati di comprovata esperienza nel sostegno all’abitare» è percepita da De Cesaris come un rischio di privatizzazione dei servizi pubblici. Lo stesso vale per la gestione, da parte di cooperative, degli sportelli di orientamento per gli utenti, iniziativa promossa dall’Assessorato al Patrimonio e alle Politiche Abitative.
De Cesaris ha infine espresso preoccupazione per l’apparente mancanza di meccanismi di controllo adeguati. Secondo lui, l’esperienza passata dimostra come queste iniziative siano facilmente vulnerabili a pratiche scorrette, mettendo a rischio l’equità e la trasparenza nella gestione del patrimonio ERP.
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