Contro il Governo della guerra e dei tagli all'università, studenti in piazza per il #nomeloniday
Il corteo, partito da Piramide, è arrivato al ministero dell'Istruzione e del Merito

«Contro un governo di fascisti e sionisti». Con questo striscione è partito da Piramide il corteo dei collettivi studenteschi romani che chiedono «più diritti per gli studenti e più qualità per la scuola».
Quello di oggi è per loro il «#nomeloniday contro il governo della guerra, dei tagli e delle riforme all'università». Nella manifestazione - oltre alle bandiere della Palestina - appare anche un somaro di cartapesta che ha al collo un cartello con la scritta «Ministra Bernini». E' lo stesso che ieri gli studenti di Cambiare Rotta hanno portato tra i viali dell'università La Sapienza.
«Si preferisce investire in armi»
Partiti da piazzale Ostiense, gli studenti sono direttial ministero dell'Istruzione e del Merito percorrendo via Marmorata, piazza dell'Emporio, ponte Sublicio, piazza e via di Porta Portese, via Girolamo Induno e viale Trastevere. «Oggi siamo qui a Roma e in tante altre città d'Italia, oltre 35, per manifestare un forte dissenso studentesco rispetto alle politiche di Valditara e del governo Meloni», ha detto il coordinatore nazionale della Rete degli studenti Medi, Paolo Notarnicola. «A partire dalla legge bilancio - ha aggiunto il rappresentante degli studenti - è evidente come l'istruzione pubblica non sia la proprietà ma vengono operati tagli. E si preferisce investire in armi». Tra le organizzazioni in piazza ci sono anche anche l'Unione degli studenti, l'Unione degli universitari, Osa, Cambiare Rotta, Link.
«Arrestateci tutti»
Nel corso della protesta cinque ragazzi con il volto coperto da foulard rossi, le braccia tese e le manette ai polsi si sono posizionati davanti al cordone degli agenti del reparto mobile in tenuta antisommossa, verso la fine di Ponte Sublicio. Contemporaneamente dal corteo sono partiti alcuni lanci di vernice rossa sull'asfalto. Al collo dei giovani cartoncini con la scritta «arrestateci tutti», «stop repressione subito» e «no ddl 1660», (il ddl Sicurezza ndr).
Sciopero della scuola
Contemporaneamente è in corso lo sciopero generale che coinvolge il personale docente, educativo e ATA. La protesta è stata indetta dal sindacato Anief e riguarda principalmente il tema dei contratti a termine che sono sempre di più, mentre diminuisce progressivamente l'organico di ruolo. Secondo il sindacato, questa situazione ha portato a un aumento dell'età media degli insegnanti e del personale scolastico, con oltre il 50 per cento dell'organico sopra i 50 anni. Il sindacato sottolinea che questa situazione ha gravi conseguenze sul benessere psicofisico dei lavoratori, con il rischio di un forte incremento del fenomeno del burnout.
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