Contraffazione, Lazio in testa in Italia per sequestri e sanzioni: Roma polo attrattivo per il mercato nero
- Anita Armenise
- 5 giorni fa
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Il dossier analizza anche il crescente spostamento della contraffazione verso i canali digitali. Ma il mercato fisico resta centrale, soprattutto nelle grandi città come Roma e Firenze, dove i prodotti falsi vengono venduti ai turisti ignari come souvenir «originali» a basso costo

Il Lazio si conferma il cuore pulsante (e problematico) del fenomeno della contraffazione in Italia. È quanto emerge dal secondo Report nazionale «La contraffazione - Evoluzione del fenomeno criminale sul mercato fisico e online», presentato oggi e relativo al biennio 2023-2024. La regione ha fatto registrare il numero più alto di sequestri di merce contraffatta, con 20.750 interventi, pari al 34,37 per cento del totale nazionale. Un primato che si riflette anche sul fronte delle sanzioni personali: 19.842 soggetti sanzionati, il 44,63 per cento del totale italiano, un dato che supera di oltre il doppio quello della Lombardia (9.066 sanzioni).
Roma epicentro del fenomeno
A trainare questi numeri è soprattutto la Capitale, che si conferma uno snodo centrale del mercato illecito. La sua posizione strategica, unita a un massiccio flusso turistico, rende Roma una piazza particolarmente appetibile per i contraffattori. Non solo per la vendita diretta di prodotti taroccati – spesso venduti per strada o nei mercatini abusivi – ma anche per le attività di distribuzione e smistamento verso altre aree del Paese.
Il report evidenzia come le province più colpite dalla contraffazione siano, nell’ordine: Roma, Milano, Firenze, Napoli e Venezia. A ogni area corrisponde una specifica dinamica criminale, ma tutte condividono l’intreccio tra economia sommersa, reti logistiche efficienti e manodopera a basso costo.
Fenomeno in evoluzione anche online
Il dossier analizza anche il crescente spostamento della contraffazione verso i canali digitali, dove i controlli sono più complessi e i rischi per i consumatori ancora più elevati. Ma il mercato fisico resta centrale, soprattutto nelle grandi città come Roma e Firenze, dove i prodotti falsi vengono venduti ai turisti ignari come souvenir «originali» a basso costo.