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  • Redazione La Capitale

Comunità energetiche sui tetti di Roma, la giunta approva il Regolamento

Saranno due le procedure per realizzare Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sul patrimonio edilizio di Roma

pannelli solari
(Immagine di archivio)

«Roma è il primo comune in Italia che valorizza i propri tetti per comunità energetiche rinnovabili e solidali attraverso uno specifico regolamento che permette di avere una procedura chiara e obiettivi precisi». A dirlo è il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, dopo l'approvazione da parte della sua giunta del Regolamento «per la messa a disposizione di aree e impianti solari fotovoltaici di Roma Capitale a favore di comunità energetiche rinnovabili solidali». Ora la palla passa all'Assemblea capitolina, che dovrà dare il via libera definitivo al documento. Il Regolamento consentirà di portare avanti gli obiettivi ambientali e sociali dell'amministrazione, soprattutto a seguito dell'approvazione dei decreti attuativi sulle comunità energetiche da parte del governo.


Le due procedure previste dal Regolamento

Due le procedure per realizzare Comunità energetiche rinnovabili (Cer) sul patrimonio edilizio di Roma: la prima riguarda gli impianti di proprietà del Campidoglio, dal momento che esistono diversi progetti per l’installazione di solare fotovoltaico che consentirà di realizzare una riduzione delle bollette, oltre che delle emissioni. L’opportunità si crea quando le strutture sono chiuse, perché creando una comunità energetica si potrà condividere l’energia immessa in rete e beneficiare degli incentivi previsti dal decreto ministeriale. Con la procedura prevista dal Regolamento, inoltre, si potranno coinvolgere enti del terzo settore e promuovere progetti con obiettivi sociali e ambientali attraverso le risorse generate.


La seconda procedura è invece prevista per i progetti proposti direttamente dagli enti del terzo settore per realizzare impianti solari su tetti di edifici di proprietà del Campidoglio e costituire Cer che portino avanti, anche in questo caso, progetti con obiettivi sociali e ambientali. In questo caso gli enti che potranno essere coinvolti devono essere iscritti al Registro unico nazionale, e dovranno seguire la normativa della coprogettazione prevista dal Codice del terzo Settore. Il tutto sarà affidato ai municipi, con il supporto del Dipartimento sociale e dell’Ufficio clima, in modo da individuare progetti che, nel principio di sussidiarietà, portino avanti obiettivi di interesse pubblico.


I progetti dei municipi

Ad esempio? Progetti che intervengono per aiutare le famiglie in condizioni di povertà energetica, che riducono le bollette per strutture come le case-famiglia o di recupero di spazi pubblici con interventi di messa a dimora di nuovi alberi. Così, se oggi sono circa 1,9 i megawatt installati sui tetti di scuole e uffici comunali, con i progetti finanziati con le risorse del Pnrr e programmati si potrà arrivare entro il 2026 a quadruplicarli, installando circa 8 megawatt di nuovi impianti solari. In più i progetti proposti dagli enti del terzo settore andranno a contribuire all’obiettivo di solarizzare i tetti degli edifici del Campidoglio, che sono oltre 1.200 per le sole scuole, oltre a uffici, palestre, biblioteche, musei, edifici di edilizia sociale.

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