Ciclabili e bici, Patanè: «Non contro le auto, ma contro l'abuso». FdI: «Tra figli e spesa si prenderà sempre la macchina»
L'assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè nel corso della seduta della commissione Pnrr ha spiegato come il problema delle auto sia originariamente culturale. Per Fratelli d'Italia le cliclabili non vanno fatte ovunque
«Dobbiamo evitare l'abuso dell'auto e della proprietà delle auto, lasciate per mesi e per anni sulle strade pubbliche» L'assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè lo spiega chiaramente all'opposizione nel corso della seduta della commissione Pnrr: «In passato quando si faceva una ciclabile si decideva semplicemente di aggiungere una nuova infrastruttura a quello che già c'era: s'è fatto per esempio a Gregorio VII e i cittadini ne sono rimasti scontenti, ma anche su Tuscolana e Prenestina: lasciando quello che c'è, cioè il garage a cielo aperto». Ma la ciclabile invece secondo l'assessore Patanè deve essere un mezzo per riqualificare la strada: «Io penso che oggi viale delle Province non sia gradevole - ha replicato la consigliera del IV municipio Francesca Leoncini, contraria alla realizzazione -. Possiamo renderla più bella. Bisogna fare dei sacrifici, ma è anche un cambio culturale».
Consigliere Rocca: «Una mamma che prende il figlio e fa la spesa prenderà sempre l'auto»
A seguire il dibattito anche il consigliere di Fdi, Federico Rocca: «Noi non siamo contrari alla ciclabilità - ha precisato - ma non ovunque si può fare. Alcune piste che sono già state realizzate sono pochissimo utilizzate, sono pericolose, oppure creano il traffico dove prima non c'era. Una madre che porta il bambino a scuola e poi fa pure la spesa prenderà sempre la macchina, non gli si può dire che l'alternativa è che gli si porta la ciclabile sotto casa».
Al suo intervento è succeduto quello della consigliera Pd, Erica Battaglia: «Veniamo da una stagione in cui chi si svegliava prendeva i soldi pubblici e faceva una ciclabile in un Municipio. Oggi però ragioniamo su una rete di piste ciclabili intermodali per tentare di cambiare la città ostaggio del trasporto privato, delle nostre macchine e del traffico».
Ciclabili e auto, l'assessore Patanè: «Questione culturale»
«Un problema culturale». Così conclude Patanè, nelle repliche finali: «Quello che abbiamo fatto a piazza del Popolo negli anni '90 dobbiamo farlo anche nelle strade della città. Non mi preoccupano piste ciclabili oggi poco utilizzate, perché ci sono segnali in città. Quella della Nomentana ora è una autostrada delle bici. Questo è il futuro di tutte le città europee. Il consigliere Rocca dice giustamente: "se una mamma deve portare i figli a scuola demonizziamo l'auto?" No - continua Patanè -, se devo comprare un mobile all'Ikea non vado in bici, ovvio».
Ma secondo l'assessore «dobbiamo evitare sia l'abuso dell'autovettura, cioè - puntualizza -, l'uso dell'auto quando si potrebbero usare altri mezzi, sia l'abuso della proprietà, con le auto lasciate a occupare gli spazi pubblici. Roma non è fatta per le bici? È il contrario, io ribalterei l'idea: via Giulia, piazza Navona non sono fatte per le auto. Oggi con le bici elettriche le distanze e le altimetrie sono state appianate. Non è un problema né di meteo né di altimetria - ha concluso Patanè - ma culturale».
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